Simone Inzaghi sul Bayern: "Non cerco i loro punti deboli"
L'allenatore della Lazio presenta il match contro la formazione tedesca.
Sono 19886 i positivi rilevati nelle ultime 24 ore. Ieri erano 16424. Record tamponi (443.704)
"Il 13 e 14 marzo abbiamo deciso di convocare la riunione della nostra assemblea nazionale per aprire una discussione sul futuro dell'Italia, del ruolo del Pd dopo la formazione del governo Draghi e quanto ci aspetta come Pd nei prossimi mesi e anni. E' tempo di una rigenerazione del Pd". Lo dice il segretario Nicola Zingaretti alla Direzione del Pd. Zingaretti sottolinea che "in queste settimane sono state fatte scelte molto importanti valorizzando la collegialità del gruppo dirigente. Nei 30 giorni successivi al 13 gennaio - giorno delle dimissioni delle ministre di Italia Viva - abbiamo svolto 4 comitati politici, 4 riunioni con i capigruppo, una riunione con il gruppo al Senato e una riunione con il gruppo alla Camera, una presidenza, due riunioni con i segretari regionali e quattro direzioni nazionali concluse sempre con un voto all'unanimità". "La linea politica scelta è stata condivisa insieme e tutto ha avuto una bussola - osserva - un'ispirazione: quella di assecondare, perché condiviso, l'appello del presidente Mattarella di evitare le elezioni anticipate ad ogni costo e ora l'Italia è in buone mani". "Io - aggiunge il segretario - mi assumo tutta la responsabilità politica di aver condotto il Pd alle scelte fatte. Ma allo stesso tempo rifiuto l'accusa di aver guidato un gruppo dirigente insensibile e non attento al tema di genere. Non è questa la nostra o la mia storia, non è questa la nostra o la mia visione". "Per il Pd la rappresentanza tutta maschile nel governo Draghi è stata una ferita e una battuta d'arresto e non vogliamo archiviarla come nulla fosse". L'assenza di donne è stata una "mortificazione" della storia del Pd "anche se resta intatto il giudizio sulle figure forti e autorevoli che ci rappresentano tutte e tutti". "Il dibattito che si è aperto dimostra che da noi ci si aspetta di più e io raccolgo la massima attenzione di questa aspettativa per trasformare tutto questo in un'opportunità di cambiamento. Questo è uno snodo fondamentale per la vite del partito e mentre il governo muove i primi passi, abbiamo scelto di affrontare a viso aperto e modo collegiale una questione che per noi è centrale e inderogabile e non andare avanti come nulla fosse - scandisce - perché questo non è un problema delle donne ma di tutto il Pd".
Pentastellati in pressing: "Solo l'ex premier può evitare l'implosione". Intanto il Di Maio "liberale" fa infuriare tanti M5s. Dessì lascia
"Arriva Speranza e ci dice che il governo (Draghi, ndr) procederà per Dpcm, esattamente quello che mi pareva tutti ormai contestassimo della politica di Giuseppe Conte. Ma è normale che si proceda a limitare la vita delle persone, a limitare il loro diritto di lavorare, i diritti fondamentali in una civiltà come la nostra senza passare per il Parlamento della Repubblica italiana? E' ora che ci cominciamo a fare delle domande: salute, libertà sono entrambi diritti, come si crea un equilibrio? Se i vaccini non dovessero essere abbastanza, se la prima dose non dovesse bastare, se alla fine non dovesse essere così efficace, andiamo avanti per 20 anni così?" Lo ha affermato Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, ospite di 'Oggi è un altro giorno' su Raiuno. Secondo Meloni, inoltre, "nel Cts dovrebbe esserci qualche virologo in più e potrebbe essere interessante un confronto tra gli esperti del Comitato tecnico scientifico e le categorie produttive, particolarmente quelle più colpite". E sui vaccini: "Su tutta la vicenda dei vaccini penso ci sia un problema di trasparenza e di serietà nella comunicazione, nella gestione dell'emergenza che non aiuta anche rispetto all'approccio dei cittadini. Già il fatto che l'Unione europea abbia secretato i contratti con le case farmaceutiche non è una cosa intelligente. L'unico modo per convincere la gente a vaccinarsi è spiegare bene come funzionano le cose e quindi segreti non possono esserci". "Oggi -ha aggiunto la lader di FdI- raccontiamo il vaccino russo, fino a qualche settimana fa si diceva che il vaccino russo fosse addirittura pericoloso. C'è molta confusione e la confusione non aiuta. Serve chiarezza e ovviamente metodo. Credo che l'Unione europea abbia dimostrato ancora una volta la sua inefficacia e anche questo credo che non abbia aiutato".
La Juventus ha chiuso il bilancio del primo semestre con un rosso di 113 milioni di euro.
Giornata interlocutoria per Piazza Affari che non dà seguito ai rialzi di ieri. L'indice Ftse Mib ha chiuso a ridosso della parità a 23.063 punti (-0,15%). Tra le blue chip di Piazza Affari, exploit di giornata per Tenaris con +13,75% a 8,744 euro dopo aver diffuso questa mattina conti e outlook migliori delle attese. Il gruppo ha proposto un dividendo annuale per complessivi 248 milioni di dollari, che include l'anticipo di 83 milioni pagato a novembre. Se approvato, la cedola sarà pari a 0,14 dollari per azione, con pagamento il 26 maggio. Spicca poi il +1,15% di Intesa Sanpaolo che è stata la migliore tra le banche, in affanno invece Bper (-1,58%). Ben impostata anche Stmicroelectronics (+1%). La società dei chip ha fatto sapere che il peso di Apple, principale cliente della società, è passato dal 17,6% del fatturato nel 2019 al 23,9% nel 2020. Ciò potrebbe permettere nel breve termine di beneficiare della forte domanda per i nuovi iPhone 5G. Ritraccia invece Leonardo (-1,93%). Nel CdA di oggi dovrebbe essere avviato il processo di quotazione di Drs il cui road show partirebbe intorno a metà marzo. Il placement dovrebbe riguardare tra il 25 e il 30% del capitale con valutazione intorno ai 3 mld di euro (nei giorni scorsi si era parlato di 3,5 mld). Sesto ribasso consecutivo per Enel che cede un altro 1,01% attestandosi ai nuovi minimi 2021 a 7,84 euro complice l'ulteriore aumento dei rendimenti sull'obbligazionario. In coda al listino oggi Saipem con un tonfo di oltre il 9% sotto quota 2,4 euro dopo aver snocciolato conti e outlook 2021 inferiori alle attese. Il gruppo attivo nel settore dei servizi petroliferi ha registrato nel 2020 una perdita netta di 1.136 milioni rispetto all'utile di 12 milioni nel 2019, mostrando un rosso di 120 milioni nel quarto trimestre 2020. Per l'anno in corso Saipem si è detta al momento non in grado di fornire una guidance finanziaria puntuale.
Lumière! Musique! Inizia lo spettacolo di Jungle Red, la nuova collezione targata Moschino e immaginata da Jeremy Scott come uno show nello show. O meglio un viaggio onirico a 'fashion-land', alimentato dalla sofisticatezza e della grandeur della vecchia Hollywood. È un mashup con accenni nostalgici quello spuntato fuori dal cilindro dello stilista, che si è ispirato alla pellicola del 1939 'The Women' diretta da George Cukor nella quale non compare alcun personaggio maschile. Le dive, tutte, sono state chiamate a gran raccolta dal creativo americano: da Dita Von Teese, a Hailey Bibier e Winnie Harlow, passando per Stella Maxwell e la supertop Maye Musk, 72 anni e madre di Elon Musk. La collezione autunno/inverno ribattezzata 'Jungle red' come la tonalità di smalto che le donne dell'alta società provano in un salone di bellezza nel film di Cukor, immortala una trentina di modelle mentre assistono alla presentazione di moda della quale sono protagoniste. In passerella spazio a completi gessati maschili con la cravatta, abiti con mucche stampate all-over o al sacco di patate trasformato in sbuffi e fiocchi. E ancora gli abiti bustier leopardati en pendant con gli stivali e un fenicottero rosa a decorare il minidress e il cui collo diventa la scollatura dell’abito. Gonne, maniche a sbuffo e trench con cintura sono dotati di un kit che contiene tutto il necessaire beauty di una donna: pennelli, pettini, pinzette ma anche un iconico Moschino Teddy Bear, tutto incluso. Per la sera silhouette voluminose che, attraverso pennellate post-impressioniste, ricordano le tele dipinte a mano e abiti rosa tenue, fucsia, neri, oro, che sembrano arrivare direttamente dai red carpet del Baltimore Hotel di Los Angeles. Tutti look ideali per business women ma anche per dame dell’alta società o eroine hollywoodiane. Finale da applausi con la regina del burlesque Dita Von Teese in rosso che mostra il fondoschiena. Chapeau.
- "Un logo è importante perché è il primo messaggio che vedono i clienti: deve essere attraente, trasmettere desiderio e qualità, parlare del passato e del futuro. E questo logo fa perfettamente il suo lavoro". Lo ha sottolineato Linda Jackson, responsabile del brand Peugeot, presentando la nuova identità della marca che ruota intorno a una testa di Leone - riprendendo stilemi già visti negli anni Sessanta, ma rivisti per guardare al futuro - e va a sostituire il logo presentato nel 2010. Un rinnovamento - ha spiegato alla stampa - "che apre la strada a un ecosistema di brand che non si limita alla sola identità visiva ma porta al suo interno un cambiamento più profondo". Un cambiamento di posizione; un nuovo stato d'animo; un nuovo stile di vita", ha concluso la Jackson. Si tratta di una svolta, comunque, "che non ha niente a che fare con Stellantis visto che - ha precisato la Jackson - abbiamo iniziato a lavorarci prima che partisse l'operazione" di fusione con Fca. La nuova identità - ha spiegato - segue "la fantastica rinascita di Peugeot negli ultimi anni" e conferma "la volontà di crescere ancora". Questa undicesima versione del brand - accompagnata dal claim 'The Lions of our Time' - è frutto del lavoro di Peugeot Design Lab e debutterà sulla nuova 308. Sarà promosso da una campagna pubblicitaria stampa e tv allargata quindi a concessionarie, prodotti associati, siti web, comunicazioni, segnaletica. Ma il 'nuovo leone' - testimone di un posizionamento sempre più 'premium' - campeggerà anche su una collezione lifestyle, con abbigliamento, pelletteria, accessori moda, accessori elettronici, stoviglie, cancelleria, packaging, miniature.
A riferirlo è il sindaco di Anzola dell’Emilia a seguito della riunione urgente convocata dal sindaco metropolitano Merola
Obiettivo ribaltare quella pesante sconfitta per 2-0 ottenuta all'andata al Nuevo Estadios Los Carmenes....
Helena Seger è un'ex modella svedese da oltre 20 anni compagna di vita di Zlatan Ibrahimovic.
"Tutto nasce dal conflitto" per il Nagorno Karabakh. E quello che sta accadendo in Armenia, così come in Georgia è una conseguenza "del ritiro strategico del mondo occidentale dal Caucaso", dalle politiche dell'Unione Europea a quelle degli Stati Uniti, con "le crisi che si stanno manifestando nel Caucaso che mostrano uno scivolamento di questi Paesi verso l'autoritarismo". Nona Mikhelidze, responsabile di ricerca dell'Istituto affari internazionali (Iai), ragiona con l'Adnkronos sulle notizie che arrivano dall'Armenia e lo fa partendo dal recente passato. Lo scorso novembre il premier armeno Nikol Pashinyan annunciava la firma di un accordo "doloroso" con Russia e Azerbaigian per porre fine alla guerra per il Nagorno Karabakh, poche ore dopo che l'Azerbaigian aveva rivendicato la conquista della città di Shusha. "In Armenia iniziano le manifestazioni, la protesta della popolazione, con la richiesta di dimissioni del premier Pashinyan, monta la frustrazione per una guerra persa - ricostruisce - Gli armeni hanno dovuto subire il flusso dei rifugiati da questi territori subito dopo la guerra di autunno. Questo ha aumentato il livello di frustrazione della gente, che sicuramente subisce anche una grave situazione economica dovuta alla pandemia, che ha avuto un forte impatto sull'economia anche in Armenia". Da una parte i problemi politici, dall'altra quelli economici. Messi insieme hanno portato una parte della popolazione a chiedere le dimissioni del premier in una fase delicata del cessate il fuoco, "con la guerra che è finita da poco, mentre in realtà il conflitto non è finito perché armeni e azeri, in quanto popoli, non hanno fatto pace e la guerra è terminata perché c'è un cessate il fuoco e la Russia che ha inviato i cosiddetti peacekeeper nella regione". Intanto Pashinyan è rimasto al potere, fino ad arrivare alle ultime ore quando ha denunciato un "tentativo di golpe militare" da parte dello "Stato Maggiore dell'Esercito" dopo un duro comunicato firmato dal capo di Stato Maggiore, Onik Gasparyan, e da decine di generali in cui si chiedono le dimissioni del primo ministro. "E' stato interpretato come un tentativo di rovesciare il governo che Pashinyan ha voluto prevenire", prosegue l'esperta, che traccia un parallelo tra quello che sta accadendo in Armenia e in Georgia, dove nei giorni scorsi è stato arrestato il leader del più grande partito di opposizione, Nika Melia, in un'escalation della crisi politica. E' tutto, secondo Mikhelidze, una conseguenza del "ritiro strategico del mondo occidentale dal Caucaso, che ha portato questa regione alla totale instabilità dal punto di vista politico e della sicurezza". "Nel caso di Armenia e Azerbaigian - prosegue - l'Unione Europea è stata completamente assente e ha lasciato tutto nelle mani della Turchia e della Russia". E nel caso della Georgia, continua, "l'Ue non è stata molto presente" per quanto riguarda lo sviluppo della democrazia. Così, nella lettura di Mikhelidze, "le crisi che si stanno manifestando nel Caucaso mostrano uno scivolamento di questi Paesi verso l'autoritarismo". "Pashinyan è sicuramente un leader democratico", osserva, augurandosi quindi che riesca a mantenere il potere e che al governo non arrivino "forze nazionaliste perché le forze nazionaliste non democratiche sono di solito attori non razionali e poco prevedibili". E se "già da parte azera - dice - abbiamo un governo non democratico, se avessimo un governo non democratico anche in Armenia ci troveremmo in una situazione completamente imprevedibile in cui qualsiasi provocazione, non si può escludere, potrebbe poi degenerare in un'escalation militare". Non solo l'Ue. C'è anche il 'disengagement' degli Usa. Secondo l'esperta, il caso dell'Armenia come quello della Georgia dimostrano infatti a livello generale come "la poca presenza, il disimpegno degli Stati Uniti iniziato negli ultimi anni della presidenza Obama e poi confermato ampiamente durante l'Amministrazione Trump, il completo 'disengagement' degli Stati Uniti, abbia portato a queste crisi continue degli ultimi anni".
"Il governo italiano ha ribadito la massima disponibilità sia in termini di strumenti normativi che di mezzi finanziari all'industria farmaceutica italiana per predisporre ogni tipo di strumento al fine di produrre un vaccino contro il Covid". Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, al termine dell'incontro con Farmindustria al Mise. "Naturalmente - ha aggiunto - non è una cosa semplice questo processo di riconversione. Abbiamo chiesto a tutti il massimo impegno e la massima serietà e determinazione per cercare di risolvere il problema". "L'industria italiana è pronta a questo progetto di grande collaborazione per far sì che si sfruttino tutte le possibilità per dare anche noi il nostro contributo alla produzione dei vaccini, perché è un bene che tutti stanno aspettando" ha sottolineato il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. "Oggi - ha spiegato il leader degli industriali del farmaco - si sono gettate le basi per una proficua collaborazione pubblico-privato proprio per andare in questa direzione, e per far sì che in Italia nessuno si tiri indietro ma tutti diano lo sforzo massimo per arrivare al raggiungimento dell'obiettivo". "Avviare la costruzione di un polo nazionale pubblico-privato per realizzare nel medio lungo periodo un contributo italiano" nella produzione di vaccini anti-Covid in Italia. Questo, si legge in una nota del Mise, uno dei punti sui quali si è convenuto durante il primo incontro "costruttivo e positivo", oggi al ministero dello Sviluppo economico, tra il ministro Giancarlo Giorgetti, il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Giorgio Palù e il commissario straordinario Domenico Arcuri. Sull'iniziativa di avviare un polo nazionale pubblico-privato, "il governo italiano ha ribadito la totale disponibilità di strumenti normativi e finanziari per raggiungere l'obiettivo della produzione di vaccini in Italia". "La riunione sarà aggiornata a mercoledì prossimo" 3 marzo "alle ore 10, sempre al Mise, per verificare la possibilità concreta di produrre in sicurezza vaccini anti-Covid in siti in Italia. In particolare, sarà necessario appurare l'individuazione di tutte le componenti produttive compatibili con la realizzazione di vaccini e verificare un orizzonte temporale congruo con le esigenze del Paese per superare la fase pandemica", conclude il comunicato.
Bologna passa alla zona arancione scuro, o zona arancione rafforzata, dal 27 febbraio. Arrivano nuove regole, misure, restrizioni e chiusure che vanno dalla scuola agli spostamenti, dai bar e ristoranti fino allo sport. Le nuove norme sono volte a contenere la diffusione del Coronavirus e in particolare delle varianti Covid e si avvicinano al livello 'lockdown'. Il provvedimento già adottato nella regione per altri comuni, con un'ordinanza del presidente Stefano Bonaccini, ha precisato alcuni aspetti. - I datori di lavoro pubblici sono tenuti a limitare la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente tale presenza, anche in ragione della gestione dell'emergenza; il personale non in presenza presta la propria attività lavorativa in modalità agile. - Per quanto riguarda gli spostamenti, sono vietati sia in entrata che in uscita dai territori dei comuni, nonché all’interno dei medesimi territori, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Non sono consentiti gli spostamenti verso le abitazioni private e quelli dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, in ossequio a quanto previsto e disciplinato dall’art. 2 del decreto-legge n. 15 del 23 febbraio 2021. Sono consentiti gli spostamenti, anche verso altri comuni, qualora strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, nei limiti in cui la stessa è consentita. E rimane sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. - Per la scuola, si stabilisce lo svolgimento in presenza delle sole attività dei Servizi educativi 0-3 anni e Scuole dell’infanzia, mentre le attività didattiche per le scuole di ogni ordine e grado si svolgeranno a distanza al 100%. Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata - come previsto anche dallo specifico decreto (7 agosto 2020) e successiva ordinanza (9 ottobre 2020) del ministro dell’Istruzione. - In ambito sportivo, sono sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così come l’attività sportiva svolta nei centri sportivi all’aperto. Resta consentito lo svolgimento di attività sportiva solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie. - Infine, sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, ad eccezione delle biblioteche, dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell'emergenza epidemica. - E’ previsto l’incremento di tracciamento e screening sulla popolazione. Inoltre, non potrà essere interrotto l’isolamento del caso confermato dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi, ma dovrà proseguire fino all’effettuazione di un test molecolare con risultato negativo.
Lumière! Musique! Questa è Moschino #JungleRed
La startup è tra le venti migliori in Europa. Uno dei fondatori ad Huffpost: "Bisogna trovare un equilibrio tra ciò che abbiamo costruito e l'ecosistema naturale"
Teresa Cilia ha confessato di essersi sottoposta a un delicato intervento al cuore per un problema avuto fin dalla nascita.
No a patentino vaccinale per arginare la pandemia in assenza di disponibilità del vaccino per tutti. "Penalizzare i non vaccinati al covid con il patentino è possibile solo dopo aver messo a disposizione di tutti il vaccino; creerebbe altrimenti cittadini di serie A e serie B, soprattutto perché ad oggi il vaccino non è disponibile per tutti". A parlare è il costituzionalista Alfonso Celotto che, alla domanda se la scelta delle vaccinazioni per categorie è discriminatoria, all'Adnkronos risponde: "No, perché essendo i vaccini ancora non disponibili per tutti occorre fare una graduazione nel tempo. Giusto che scelga il Parlamento, dunque una scelta politica, ma comunque occorre ragionevolezza nella scelta, nel senso che vanno tutelate prima le categorie più essenziali al funzionamento del Paese, come è stato per i sanitari". Celotto precisa: "Se il vaccino fosse disponibile per tutti, potrebbe essere reso obbligatorio da una legge e dunque potrebbe essere sanzionato chi non lo effettua. Nel caso italiano, conseguenze sfavorevoli ai non vaccinati possono essere predisposte a condizione che ci siano vaccini per l'intera popolazione altrimenti si attiverebbe una discriminazione sulla base delle categorie predisposte dal Parlamento". "Una violazione dell'articolo 3 della Costituzione, perché differenzierebbe i cittadini per condizioni personali e sociali - rimarca - ed una discriminazione confermata anche dal Consiglio d'Europa", nella sua ultima risoluzione sul tema a gennaio scorso. Il Consiglio d'Europa, "nato per garantire democrazia, rispetto dei diritti e principio di legalità attraverso indirizzi ai paesi aderenti", ha dato il chiaro doppio no al passaporto vaccinale, utilizzabile solo per misurare efficacia e potenziali effetti collaterali dei vaccini. "E' un tema dibattuto perché il desiderio di ripresa dell'attività economica e della socialità rischia di innescare gravi discriminazioni, disparità su basi non volontarie. Ma - osserva il costituzionalista - occorre cautela. Sì ad obbligo e patentini in Israele dove i vaccini ci sono per tutti ma non in Italia dove, essendo garantite la preminenza di diritto all'uguaglianza e alla parità del trattamento, una misura del genere è incostituzionale". L'estate è alle porte: la regola 'entrano solo i vaccinati' potrebbe entrare in vigore anche da noi? "La Svezia può mandare i vaccinati in vacanza? E perché no, viene da dire. Portano soldi - risponde Celotto - Ma agli italiani sicuramente questa discriminazione dovrà essere evitata ed almeno all'interno dell'Ue con il Consiglio d'Europa dovrà esserci una linea unitaria che garantisca diritti a tutti. Sicuramente sarà un tema di grande dibattito nei prossimi mesi, ma non possiamo non garantire i principi fondamentali di parità democratica". (di Roberta Lanzara)
Il caso tamponi in casa Lazio si arricchisce di una nuova importante pagina perché nella giornata...
MILANO (Reuters) - La Juventus ha archiviato il primo semestre a fine dicembre dell'esercizio 2020/2021 con una perdita più che raddoppiata a 113,7 milioni di euro scontando gli effetti del Covid-19 e della conseguente chiusura dello stadio. Le misure restrittive imposte dalle autorità amministrative, sanitarie e sportive hanno determinato un impatto negativo sui ricavi quantificabile 50 milioni di euro, si legge in una nota.