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Spesa per sicurezza, Francia all’Ue: non rispetteremo i target

François Hollande lo aveva detto lunedì nel suo discorso davanti alle camere: la sicurezza viene prima del Patto di Stabilità. Un messaggio diretto a Bruxelles e ribadito con chiarezza martedì anche dal premier francese Manuel Valls. La spesa aggiuntiva preannunciata dal presidente della Repubblica (5 mila assunzioni tra gendarmi e polizia, oltre a un congelamento dei tagli all’esercito previsti) comporterà uno slittamento del raggiungimento degli obiettivi di riduzione del deficit sotto il 3% entro il 2017. “Per forza non potremo rispettarli, perché le risorse che allocheremo per le forze di sicurezza non saranno dirottate da altri ambiti. Dobbiamo darlo per certo e l’Europa lo deve capire”, ha detto Valls in un’intervista a France Inter. “È ora che l’Unione europea e la commissione capiscano che quella di oggi non è solo una battaglia della Francia, ma di tutta l’Europa”, ha aggiunto. Messaggio, apparentemente, ricevuto. “Il patto di stabilità non è rigido né stupido”, ha risposto il Commissario europeo all’economia Pierre Moscovici, che ha parlato di “piena comprensione” per la scelta di Parigi di dare priorità alla sicurezza. La domanda ora è se ciò significherà la fine della disciplina di bilancio, a fronte di richieste di eccezioni simili arrivate da Paesi come l’Italia.