Totti denunciato. Cosa ha fatto l'ex capitano della Roma?
Francesco Totti è finito nel mirino dell'associazione agenti, calciatori e società.
AGI - Il passo è compiuto. Giuseppe Conte, uscito da palazzo Chigi entrerà nella casa del Movimento 5 stelle. Ma prima di mettervi piede vuole raccomandarsi che le fondamenta siano solide, che non traballino continuamente e che soprattutto sia tutto in ordine. "Insomma non vuole essere messo in mezzo negli scontri", riassume un 'big' M5s. Conte avvia la 'due diligence': fondamenta solide per il Movimento? Ecco il motivo per cui il giurista pugliese, spiegano le stesse fonti, ha avviato una sorta di ‘due diligence', come avviene per ogni azienda. Intanto c'e' il nodo Casaleggio. Probabilmente avverrà un incontro ma la proposta sul tavolo è quella della fornitura dei servizi, un cambio netto del ruolo della piattaforma ‘Rousseau' e la funzione dell'associazione. Quale sarà il ruolo di Rousseau Niente politica e solo una parte dei fondi destinati dai versamenti dei parlamentari. Si tratterà, altrimenti – spiega un ‘big' M5s – si cercherà una separazione consensuale. Ma il grosso del ‘tesoretto' pentastellato servirà per radicare la forza politica sul territorio, affinché diventi un vero e proprio partito. L'ex premier chiede unità e nessun veto incrociato Il punto essenziale per l'ex presidente del Consiglio è l'unità. Ovvero che ci sia una totale convergenza sul suo nome, affinché la sua leadership non nasca già ‘dimezzata' e imbrigliata dai veti incrociati e dalle liti che in questi anni hanno frenato il Movimento. C'è chi non esclude un vero e proprio nuovo soggetto politico con una nuova associazione che vedrebbe Conte nel ruolo di socio fondatore ma è difficile – riferisce un altro ‘big' – immaginare che ci sia la volontà di cancellare con un tratto di penna il passato. L'ex presidente del Consiglio piuttosto punta a coinvolgere i gruppi parlamentari, a chiedere fiducia sulla base di un programma che – nelle intenzioni – dovrebbe essere in continuità su alcuni temi e innovativo su altri. Il ‘core business' sarà la Transizione ecologica, tanto che nei prossimi giorni si chiederà di scorporare dal patto di stabilità le spese ‘green'. Le nuove regole M5s e la modifica dello Statuto Ma sul tavolo ci sono anche le regole M5s, la questione dello statuto che sarà modificato proprio per permettere l'ingresso di Conte nel Movimento. L'ex presidente del Consiglio dovrebbe svolgere il ruolo di segretario ma si sta cercando in ogni caso di non abolire completamente la governance a 5 annunciata per metà marzo. Probabilmente ci sarà una squadra, i ‘big' potrebbero supportarlo nella sua nuova veste. E si si andrà anche con un cambio di uno dei principi cardine del Movimento, ovvero il vincolo del doppio mandato. “Con un Movimento nuovo verranno eliminati paletti che sono considerati superati”, spiega una fonte parlamentare M5s (un'altra ipotesi è quella di prevedere un terzo mandato). I passaggi della nuova leadership di Conte sono ancora tutti da compiere. “E' un fatto positivo e un dato di grande valore che Giuseppe Conte abbia dato la disponibilita' a elaborare un progetto rifondativo con il Movimento 5 Stelle”, scrive su facebook il presidente della Camera, Fico. Ancora malessere tra i pentastellati Conte ribadirà la necessità di appoggiare il governo anche se ci sono mal di pancia interni a M5s per il cambio di marcia imposto da Draghi riguardo gli uomini che erano vicini al giurista pugliese. C'è malessere tra i gruppi parlamentari pure sul metodo utilizzato da Grillo per incoronare Conte a guida politica M5s. “Ancora si va avanti con i caminetti. Ma non avevamo detto che le idee vengono prima degli uomini?”, il ‘refrain' di molti deputati e senatori. Ma la presenza di Conte in M5s potrebbe fungere da collante per evitare nuove fughe (domani gli ‘scissionisti' presenteranno in conferenza stampa il nuovo progetto di ‘Alternativa') e magari per concedere – come era emerso nei giorni scorsi – il ‘salvacondotto' a chi si è astenuto o non è venuto a votare la fiducia a Draghi. Verso un 'atto di clemenza' per gli espulsi Non si tratta di una ‘amnistia' ma anche Grillo – oltre a diversi ‘big' M5s – sono dell'idea che occorra scindere tra chi ha cercato di nuocere all'immagine del Movimento e chi, invece, ha manifestato malessere per l'ok pentastellato a Draghi ma potrebbe, nella memoria difensiva, aprire ad un sostegno futuro. Altro tema è quello delle alleanze. M5s punta a rinsaldare l'asse con il Pd di Zingaretti e ad entrare anche nel Partito socialista europeo. Una parte dei dem non nasconde freddezza per la discesa in campo di Conte (“Ora non può essere il federatore”, dice per esempio il sindaco di Firenze Nardella), anche perché la presenza del giurista pugliese all'interno del simbolo M5s toglierebbe – secondo anche gli ultimi sondaggi – consensi pure al Pd. “M5s si riorganizza e la Lega bombarda, il Pd non può implodere”, l'invito di Zingaretti. Se nel Pd si discute sul congresso in autunno, nel Movimento 5 stelle c'è chi non esclude che ci sia una sorta di appendice degli Stati generali, non per parlare di organigrammi ma delle prossime battaglie e sarà proprio l'ex presidente del Consiglio a preparare il nuovo manifesto politico.
AGI - Dopo mesi al centro di durissime polemiche, più volte finito nel mirino del centrodestra ma anche dei renziani, il supercommissario Domenico Arcuri fa le valigie. Al suo posto il premier Mario Draghi nomina il Generale di Corpo d'Armata Francesco Paolo Figliuolo. Ad annunciare il passaggio del testimone è una nota di palazzo Chigi, in cui vengono rivolti ad Arcuri "i ringraziamenti del governo per l'impegno e lo spirito di dedizione con cui ha svolto il compito a lui affidato in un momento di particolare emergenza per il Paese". Il cambio di strategia L'arrivo del nuovo commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 segue di pochi giorni un altro cambio al vertice: la sostituzione di Angelo Borrelli alla guida della Protezione civile per far posto a Fabrizio Curcio. Due 'mosse' messe in campo dall'ex numero uno della Bce che danno il segno del cambio di strategia sulla gestione dell'emergenza sanitaria e, soprattutto, sulla annunciata necessità di imprimere una accelerazione sulla campagna vaccinale. Esultano i 'detrattori' di Arcuri: dalla Lega a Italia viva è un profluvio di dichiarazioni di soddisfazione. Figliuolo, originario di Potenza, ha maturato esperienze e ricoperto molteplici incarichi nella Forza Armata dell'Esercito, interforze e internazionale. Ha ricoperto l'incarico di Capo Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore della Difesa. In ambito internazionale ha maturato esperienza come Comandante del Contingente nazionale in Afghanistan, nell'ambito dell'operazione Isaf e come Comandante delle Forze Nato in Kosovo. Il Generale Figliuolo è stato insignito di numerose onorificenze. Tra le più significative la Decorazione di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia, la Croce d'Oro ed una Croce d'Argento al Merito dell'Esercito e Nato Meritorius Service Medal. L'impegno dell'Esercito Dal 7 novembre 2018 è Comandante Logistico dell'Esercito. E proprio l'esercito, assieme alla struttura della Protezione civile, potrebbero ricoprire un ruolo determinante nella nuova strategia anti Covid, con l'obiettivo di rendere omogenea a livello nazionale la tempestività della risposta e l'attuazione dei piani di prevenzione. Il primo a commentare la nomina di Figliuolo è Matteo Salvini, da sempre tra i più 'feroci' a criticare il suo predecessore. "Rimosso il commissario Arcuri, al suo posto designato il generale di corpo d'armata Francesco Paolo Figliuolo. Grazie presidente Draghi. Missione compiuta", afferma il leader della Lega. A stretto giro arrivano anche le parole di Matteo Renzi, di certo mai stato tenero nei confronti del numero uno di Invitalia: "La scelta del presidente Draghi di sostituire il commissario Arcuri con il generale Paolo Figliuolo, responsabile logistico dell'Esercito, va finalmente nella direzione che Italia viva chiede da mesi. Bene! Servizi segreti, vaccini, Recovery plan: buon lavoro al governo Draghi". Esprime soddisfazione anche Antonio Tajani, che rivendica: "Il governo ha recepito le proposte di Forza Italia a favore di un concreto cambio di passo e della nomina di un nuovo Commissario per l'emergenza Covid 19. Un successo politico che va nella direzione dell'interesse nazionale. Buon lavoro al generale Figliuolo", commenta il coordinatore nazionale azzurro. Esultano Meloni e Salvini Parla espressamente di "rimozione" Giorgia Meloni, che plaude la scelta del premier: "Bene ha fatto il presidente Draghi. Come Fratelli d'Italia siamo stati tra i primi a chiedere di dare un netto segnale di discontinuità sulla pessima gestione del governo precedente", ricorda Meloni, che assicura: "Le nostre idee, le nostre proposte e il nostro contributo in Parlamento sono a disposizione del generale Figliuolo". Diversi i toni utilizzati dall'ex maggioranza del governo Conte II. Nessun disconoscimento del lavoro fin qui fatto e un benvenuto al nuovo incaricato. Il Pd, con il segretario Nicola Zingaretti, rivolge gli "auguri di buon lavoro" al nuovo commissario, "che arriva in un momento cruciale di una battaglia che vinceremo", non senza ringraziare Arcuri, al quale il leader dem riconosce di aver "gestito una fase complicatissima della lotta alla pandemia". Gli auguri di M5s Anche il Movimento 5 stelle augura "buon lavoro al generale Francesco Paolo Figliuolo per l'importante compito che lo aspetta al vertice della struttura commissariale per la gestione dell'emergenza. Un lavoro fondamentale per il Paese e che vede tra le priorità assolute la buona riuscita della campagna di vaccinazione". A Domenico Arcuri "va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto dall'inizio dell'emergenza", sottolineano Marialucia Lorefice e Gilda Sportiello, presidente e capogruppo M5s in commissione Affari Sociali e Sanità della Camera.
La RBA (Reserve Bank of Australia, banca centrale dell'Australia) ha lasciato invariati allo 0,1% i tassi di interesse ufficiali e il target sui tassi dei titoli di stato a tre anni. La borsa di Sidney non ha gradito, azzerando parte dei guadagni precedentemente riportati nella sessione, quando era salita dell'1% circa. L'azionario sperava infatti nel lancio di ulteriori stimoli monetari dall'istituzione. E invece no visto che, come ha fatto notare il governatore Philip Lowe, intanto la ripresa dell'economia sta procedendo bene, e l'espansione sta avvenendovin modo più spedito anche di quanto atteso inizialmente. Allo stesso tempo, l'RBA ha precisato che sono ancora necessari "progressi significativi" nell'occupazione, così come è necessario un aumento dei salari molto più solido di quello attuale. Lowe ha poi sottolineato che l'aumento dei tassi dei bond a livello glonale ha portato anche le quotazioni del dollaro australiano a salire ma che, allo stesso tempo, la banca centrale non alzerà il tasso ufficiale fino a quando l'inflazione non supererà la soglia del 2%. Il dollaro australiano ha reagito alla notizia scendendo prima al minimo intraday di 77,37 centesimi di dollaro, poi recuperando velocemente a 77,6 centesimi di dollaro. Da segnalare che, nelle ore precedenti, alcuni economisti hanno avvertito che l'RBA potrebbe essere costretta a rivalutare la politica di tassi ultra bassi a causa del pericolo bolla immobiliare, visto il recente boom dei prezzi delle case, che lo scorso mese sono balzati a Sydney e a Melbourne rispettivamente del 3% e del 2,5%. A livello nazionale, i prezzi delle case sono saliti nelle quattro settimane di febbraio del 2,1%, riportando il rialzo più forte su base mensile dall'agosto del 2003.
AGI - Forse mai come quest'anno i bookmaker stanno impazzendo per fornire le giuste quote riguardo la vittoria del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Non che una gara canora sia oggettivamente pronosticabile come un incontro sportivo, specie a Sanremo, una kermesse che quasi sempre presenta delle sorprese e mai come quest'anno potrebbe riservarne. Questo perché la 71esima edizione del festival giunge mentre la crisi sanitaria che ha colpito il mondo è purtroppo ancora protagonista delle nostre vite, per cui Amadeus, certamente suo malgrado, si ritroverà senza pubblico in sala all'Ariston ma con un pubblico probabilmente triplicato a seguirlo da casa, ciò vuol dire molta più attenzione per le canzoni da parte di una platea formata da critici musicali durante Sanremo quanto da commissari tecnici della nazionale in vista di un mondiale di calcio. Le canzoni di questo Sanremo saranno ascoltate, e attentamente, e per la prima volta, a dispetto delle fanbase più o meno larghe dei big in gara, faranno la differenza. Non è un caso quindi che i suddetti bookmaker abbiano rivoluzionato le prime quote dopo i preascolti da parte della stampa, le prime indicazioni da parte di un pubblico, anche se non generalista, che ha promosso a pieni voti il duo Colapesce/Dimartino, magari sconosciuto al grande pubblico, ma che rappresenta l'ala siciliana del panorama indie italiano, finalmente ampiamente rappresentato nel cast della più importante vetrina della discografia italiana. Ci si aggrappa insomma ai dati che si hanno per le mani, finché non verranno stilate le prime classifiche ufficiali, non si può fare molto di più. Se si vuole provare però a capire qual è la situazione, perlomeno ai nastri di partenza, sarebbe utile, nonché interessante, andare ad analizzare i freddi numeri di Spotify, di gran lunga la principale piattaforma per l'ascolto della musica in streaming, per vedere chi parte avvantaggiato in termini di ascolti. Abbiamo allora messo insieme i dati riguardanti chi segue le pagine dei big e dei giovani in gara e gli ascolti mensili della piattaforma. Secondo i numeri raccolti i favoriti alla vittoria sono di gran lunga la coppia formata da Fedez e Francesca Michielin che, insieme, raccolgono oltre due milioni di follower e di ascolti mensili, canzone a parte, in una gara di popolarità si tratterebbe di una vittoria scontata. Bisogna dire che in passato questi calcoli non sono serviti a granché, Sanremo non lo vince quasi mai chi nei giorni precedenti è dato favorito per la vittoria, in passato così come in tempi più moderni, in cui i parametri riguardanti il talento e la storia di un singolo artista, possono essere arricchiti da quelli riguardanti i social e le piattaforme. L'unico che raccoglie follower a sei zeri è Irama, medaglia d'argento in questa classifica, sfiorando il milione e mezzo di seguaci e i due milioni quasi secchi di ascoltatori. Gradino più basso del podio occupato dai Maneskin con 826mila follower e un milione e 300mila ascolti mensili, forti di un ritorno dopo un anno di silenzio e l'hype che si è creata attorno al loro prossimo album; la band romana poi, ha già costruito un forte appeal con il pubblico televisivo essendo stata lanciata dal talent X-Factor, e anche questo, se stiamo ad analizzare dei dati, è da tenere in considerazione. Ma, attenzione, se invece consideriamo gli ascolti mensili, quindi nuovi fan che magari da dicembre, da quando è stato annunciato il cast del festival, si sono appassionati alla musica già prodotta dai cantanti, non possiamo non considerare il successo della giovane Madame, cui brani sono ascoltati oltre un milione e 400 mila volte al mese. O Random e Annalisa, cui ascolti mensili orbitano intorno al milione e 100mila click. Eppure, lo ripetiamo, sono le canzoni a fare la differenza, quest'anno più che mai, e se la stampa specializzata che ha già ascoltato i brani, praticamente all'unanimità, punta sui siciliani Colapesce e Dimartino, un motivo ci dovrà pur essere. Che loro siano bravi non è una novità per chi sta un po' più attento a quel mercato che va oltre il circuito mainstream, e loro lo hanno sempre dimostrato sia con il lavoro fatto singolarmente, sia ne “I mortali”, l'album che hanno deciso di registrare insieme per festeggiare i loro primi dieci anni di carriera e che è stato considerato uno dei migliori dell'annata 2020. I loro numeri su Spotify sono infinitamente più bassi, secondo la conta dei follower (totali delle loro pagine) si classificherebbero 23esimi, secondo quella degli ascolti mensili poco più in alto, comunque ad un'eternità dal podio. Ma, per fortuna, a Sanremo a vincere sono ancora le canzoni, il festival nonostante le polemiche, le accese discussioni, le dita puntate dalla critica verso il pubblico e viceversa, alla fine resta comunque un evento capace di raccontare delle storie, quest'anno potrebbe essere la volta di due siciliani già ampiamente riconosciuti veri talenti da chi un certo tipo di musica la segue per passione o per lavoro, ma che non faranno fatica, a prescindere dal risultato finale, a guadagnarsi la simpatia e la stima del ben più ampio pubblico del Festival di Sanremo. Fedez e Francesca Michielin – 1.544.787 – 519mila (oltre 2milioni) -2milioni – 595mila Irama – 1.439.686 – 2milioni Maneskin – 826mila – 1,3 milioni Annalisa – 699mila – 1,1 milione Ermal Meta – 488mila – 466mila Francesco Renga – 457mila – 489mila Noemi – 346mila – 339mila Random – 256mila – 1.100 milioni Lo Stato Sociale – 246mila – 322mila Malika Ayane – 237mila – 527mila Arisa – 232mila – 419 mila Max Gazzè – 208mila – 493mila Fasma – 196mila – 7821mila Willie Peyote – 170mila – 355 mila Gaia – 159mila – 625 mila Madame – 123mila – 1.426 milione Ghemon – 121mila – 364mila Coma_Cose – 93mila – 221mila Extraliscio e Davide Toffolo – 1107 – 84mila (85mila) – 4mila – 89mila Aiello – 75 mila – 609mila Gio Evan – 69mila – 478mila Fulminacci – 50mila – 335mila Colapesce e Dimartino – 41mila – 14mila (55mila) – 569mila – 96mila La Rappresentante di Lista – 27mila – 118mila Bugo – 23mila – 114mila Davide Shorty – 15mila – 53mila Wrongonyou – 15mila – 138mila Orietta Berti – 5mila – 43mila Folcast – 1000 – 24mila Avincola – 708 – 11mila Gaudiano – 339 – 8mila Greta Zuccoli – 332 – 4mila Elena Faggi – 214 – 5mila I Dellai – 130 – 8mila
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, il numero di nuove infezioni è aumentato per la prima volta in sette settimaneView on euronews
Aggravata dall'uso delle armi e dall'impiego di minori
Il 2 marzo partirà l'edizione numero 71 del Festival di Sanremo: ecco svelato per quale squadra tifano i big in gara.
Il GF Vip 5 è arrivato a conclusione: il vincitore del 2021 è Tommaso Zorzi.
Nel corso della finale Pierpaolo Pretelli ha avuto modo di riabbracciare il piccolo Leo.
Luca Pulino uno dei simboli della lotta contro la Sla si è spento all’età di 50 anni. Ideò il blog “Le porte della Speranza”.
Tommaso Zorzi ha deciso di sfoggiare un abito per la finale del GF Vip che non è passato di certo inosservato.
GF Vip, Dayane Mello è stata eliminata nel corso della finale: percentuale bassissima.
Nuovo Dpcm, oggi è il giorno decisivo: sul tavolo, tra misure e restrizioni, il nodo scuola. Il provvedimento, il primo Dpcm del premier Mario Draghi, entrerà in vigore il 6 marzo e sarà valido fino al 6 aprile, con regole e divieti anche a Pasqua e Pasquetta. Alle 9.30 è in programma una nuova riunione tra il presidente del Consiglio e gli esponenti della maggioranza per definire la stretta contro la diffusione del coronavirus in un quadro complicato dall'impatto delle varianti covid. Nelle ultime ore, spiccano le ordinanze varate in Lombardia per istituire la zona arancione scuro nella provincia di Como, a Cremona e in una serie di comuni: qui, come già accaduto nella provincia di Brescia, scuole chiuse e Dad al 100% dalle elementari alle superiori, passando per le medie. Proprio la scuola è l'argomento principale nel confronto sul Dpcm. La linea del Cts è già stata illustrata almeno in parte dal coordinatore Agostino Miozzo: "Non è che siamo preoccupati, siamo preoccupati sull'andamento della patologia e dell'epidemia, questo è il problema. Sulle scuole ci saranno delle evoluzioni, le scuole saranno chiuse nelle zone rosse". Alcuni governatori sostengono che chiudere solo gli istituti scolastici in zona rossa non sia sufficiente per frenare la corsa del virus spinto dalle nuove varianti. Nel governo alcuni ministri -a quanto apprende l'Adnkronos- ritengono che la chiusura di scuole in zona arancione non abbia senso come provvedimento isolato: le possibili fonti di contagio, nelle aree intermedie tra zona rossa e zona gialla, sarebbero anche altri oltre agli istituti. Questa linea sarebbe sostenuta dai ministri Roberto Speranza, Dario Franceschini, Stefano Patuanelli e dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. Lo schieramento comprenderebbe anche la renziana Elena Bonetti. Diversa la posizione della forzista Maria Stella Gelmini e del leghista Giancarlo Giorgetti, che vorrebbero eventuali misure restrittive limitate al mondo della scuola. L'impianto del nuovo Dpcm, al di là della questione scuola, è noto da giorni: Barbieri e parrucchieri - Chiudono barbieri e parrucchieri in zona rossa. E' una delle novità nella bozza. "Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, diverse da quelle individuate nell'allegato 24", tra parentesi però è riportato che dall’"allegato 24 vengono eliminati i servizi dei saloni di barbiere e di parrucchiere". Musei, cinema e teatri - Riapertura dal 27 marzo. Per i musei, l'ingresso deve essere prenotato on line o telefonicamente con almeno un giorno di anticipo". "Gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi. Le attività potranno svolgersi a condizione che siano approvati nuovi protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento, approvati dal Ministero dei beni e delle attività culturali e validati dal Comitato tecnico-scientifico, che indichino anche il numero massimo di spettatori per spettacoli all'aperto e di spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all'aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni" stabilite dal Dpcm. Bar e ristoranti - Bar e ristoranti resteranno chiusi dopo le 18. Palestre e piscine - Restano chiuse. Discoteche - Fiere e discoteche chiuse anche in zona bianca secondo la bozza. Sci - Piste e impianti di sci chiusi fino al 6 aprile.
Nel corso della finale Tommaso Zorzi è stato protagonista di una sorpresa particolarmente emozionante.
GF Vip, Dayane Mello incontra la figlia Sofia. Un momento davvero emozionante, reso possibile dai genitori di Stefano Sala.
La campagna vaccinale in inghilterra sta portando importanti risultati. Il calo dei contagi tra gli anziani è diminuito dell’80%.
Dopo Angelo Borrelli via anche Domenico Arcuri, mentre il premier Mario Draghi lima il nuovo Dpcm con le misure per limitare la diffusione del Covid e delle sue varianti e prepara la 'battaglia vaccini'. Arcuri arriva a Palazzo Chigi attorno all'ora di pranzo, va via in auto dall'uscita alle spalle della sede della presidenza del Consiglio dopo mezz'ora appena. La sabbia nella clessidra sembra aver terminato la sua corsa per il numero uno di Invitalia: "dead man walk", ironizza un ministro rispondendo a chi chiede se Arcuri, dopo Borrelli, sia prossimo all'uscita. Da Palazzo Chigi tacciono, non è dato sapere se l'ormai ex super commissario abbia visto Draghi, se sia stato il premier in persona a dargli il benservito. Che arriva a pochi minuti dalla chiusura del giuramento dei sottosegretari, un messaggino dello staff del premier avvisa la stampa che il generale Francesco Paolo Figliuolo è il nuovo commissario straordinario per l'emergenza Covid, con tanto di ringraziamenti del governo per "l'impegno e lo spirito di dedizione" con cui Arcuri ha svolto il compito affidatogli nel pieno dell'emergenza, quando di mascherine e respiratori non ce n'erano, le terapie intensive erano in affanno e il bollettino dei morti non arrestava la sua corsa. Come per Fabrizio Curcio, Draghi decide in solitaria. Ma a differenza dell'uscita di scena di Borrelli, quella di Arcuri era nell'aria. Oggi a chiederne 'la testa' è stata anche Forza Italia, accodatasi alla richiesta di Lega, Fdi e Italia Viva. Mentre ha taciuto il Pd e in silenzio è rimasto anche il M5S, lontani i tempi in cui Luigi Di Maio chiedeva che Arcuri non venisse confermato a capo di Invitalia. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata, da numero uno dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'imprese Arcuri è diventato il "commissario di tutto", come lo etichettavano i suoi tanti detrattori. Il presidente del Consiglio cambia gli 'attori protagonisti' per imprimere un nuovo corso alla strategia governativa per contrastare il Covid. Un nemico invisibile che non rallenta la sua corsa, anzi. La curva dei contagi è in risalita, lancia il grido d'allarme il ministro Roberto Speranza, "le prossime settimane non saranno facili e dobbiamo riconoscerle per quello che sono. Perché è dovere della politica e delle Istituzioni dire la verità". E la verità induce a confermare la stretta, le mosse sullo scacchiere ricalcano la strategia del governo Conte. Draghi riunisce la cabina di regia con le forze di maggioranza, al vertice prendono parte anche il coordinatore del Cts Agostino Miozzo e il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli. La bozza del Dpcm parla chiaro, di allentamenti non è tempo, fino al 6 aprile si prosegue con la linea dura, durissima. La partita che resta aperta è quella sulle scuole, una delle più delicate, con i contagi che corrono tra i ragazzi, preoccupando gli esperti. Non si esclude un ulteriore confronto con le Regioni prima della firma del decreto, che potrebbe avvenire martedì o al più tardi mercoledì. Ma se sulle misure anti-Covid lo schema di gioco resta lo stesso, sul piano vaccinale il governo, Draghi in primis, devono imprimere una accelerazione decisiva. Perché l'uscita dall'angolo per il paese passa da lì, dalla corsa per raggiungere l'immunità di gregge prima possibile. La sostituzione di Arcuri va letta in tal senso. Perché se è vero che l'ex numero uno della Bce preme per avere una risposta più incisiva dall'Europa sul numero di dosi, altrettanto vero è che ci sono fiale rimaste nei frigo, inutilizzate. Un errore che da molti viene considerato imperdonabile. E che Borrelli e Arcuri sembrano aver pagato a caro prezzo.
AGI - Venticinque operatori umanitari si sono rifugiati in un bunker in una base Onu a Dikwa, nel Nord-Est della Nigeria e sono assediati da jihadisti dello Stato Islamico dell'Africa occidentale (Iswap). Lo hanno riferito fonti della sicurezza e delle Ong, aggiungendo che il campo "è stato completamente dato alle fiamme dai miliziani e finora nessuno staff è stato colpito". L'Iswap è una costola di Boko Haram, il sanguinario gruppo jihadista che insanguina la Nigeria dal 2002. A sferrare l'attacco sono stati jihadisti legati all'Isis nel Nord-Est della Nigeria gli autori dell'attacco a una base Onu nella città di Dikwa: hanno cercato di entrare in uno spazio sicuro dove si erano rifugiati 25 operatori umanitari. "La base è stata incendiata dai combattenti ma finora nessun dipendente è stato colpito", ha detto una delle fonti, che ha preferito restare anonima. "Chiusi nel bunker" "Abbiamo 25 dipendenti che si sono rifugiati in un bunker, in cui gli insorti stanno ora cercando di penetrare", ha aggiunto la fonte, confermando le informazioni di un ufficiale dell'esercito. "I terroristi Iswap hanno lanciato un attacco simultaneo contro una base militare e una base umanitaria dell'Onu", ha riferito una fonte militare. Rinforzi militari con base nella città di Marte (Stato di Borno), a 40 chilometri di distanza, sono stati inviati per aiutare a respingere l'attacco, ha riferito una fonte di una Ong, aggiungendo che "due aerei e un elicottero stano fornendo supporto aereo. Tre anni fa, il 1 marzo 2018, i combattenti dell'Iswap hanno attaccato una base delle Nazioni Unite nella città di Rann, nel Nord-Est della Nigeria, uccidendo tre operatori umanitari e rapendone un altro.
Il Milan continua a lavorare per il colpo Otavio a parametro zero. Il jolly offensivo classe 1995,...
Andrea Zelletta è stato protagonista di una sorpresa particolarmente emozionante. Ecco cosa è successo.