Borsa Milano piatta, forti Snam, Terna e utility, bene le banche
MILANO (Reuters) - Seduta con gli indici quasi invariati a Piazza Affari, e più in generale sui mercati europei, in vista dell'Eurogruppo di oggi sulla crisi del debito della Grecia.
A ravvivare scambi e quotazioni il balzo del settore utility ed energia, mentre c'è attesa per i risultati di due grossi big bancari oggi.
Intorno alle 12,15 l'indice Ftsemib sale dello 0,18%, l'Allshare dello 0,13%, mentre il banchmark europeo l'indice Ftseurofirst300 cede lo 0,32%. volumni per poco più di un miliardo di euro.
Dopo un avvio debole, recuperano le banche, in particolare le popolari che hanno fato i risultati del trimestre: POP EMILIA sale dello 0,5% dopo che il 2014 e i target finanziari resi noti ieri sera sono stati in linea con le attese. Fa meglio la POP MILANO che cresce del 2%. Secondo Equita i risultati del quarto trimestre sono sopra le attese, l'outlook del 2015 è confortante "in attesa del processo di aggregrazione nel settore che dovrebbe scattare a breve".
Positiva anche UNICREDIT (+1,2%) nel giorno dei risultati, così come MPS (+0,78%).
SNAM e TERNA in netto rialzo, rispettivamente del 3,3% e del 3,2% sull'indiscrezione, poi confermata che la Corte Costituzionale ha cancellato dal 2015 la Robin Hood tax, l'addizionale Ires del 6,5% che grava sui settori energia e utility.
Positive anche A2A (+1,13%), ENEL (+0,94%), ENEL GREEN POWER (+1,09%), HERA HRA.MI (+1%), IREN (+2,9%), ASCOPIAVE (+2,61%).
Gli operatori giudicano molto positivamente la notizia per il settore delle utility "con impatti medi su Eps del 5%, ma con picchi del 10% per Snam e Terna", rileva un primario broker italiano. Per queste due società, in particolare, proprietarie rispettivamente della gran parte dei gasdotti e degli elettrodotti italiani, "una cancellazione della tassa darebbe molta più visibilità alle politiche di dividendo". Anche per Goldman Sachs, il potenziale impatto positivo è maggiore per Snam e Terna, ma c'è anche per le altre utility italiane.
Al palo ENI che cede l'1,7% in linea con il ribasso del settore oil&gas europeo sulla scia della contrazione del prezzo del petrolio.
Fra i minori balzo di AERPORTO DI FIRENZE (+14,7%) dopo l'ok alla fusione con SAT.
(Giancarlo Navach)
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