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Rivoluzione nella sanità: ticket addio, arrivano le franchigie

Novità in vista per i pagamenti del Sistema Sanitario Nazionale

Troppi italiani esenti dai ticket sanitari ed ecco che il vecchio modello va cambiato.

Lo annuncia senza mezzi termini il ministero della salute in persona, che, dal 2013, mira a introdurre un nuovo sistema a franchigia.

La proposta formale di rinnovamento non è ancora sul tavolo, ma giungerà presto come annunciato dal ministro della salute, Renato Balduzzi: il messaggio è rivolto alle Regione, poiché il governo potrebbe anticipare l’ingresso delle franchigie di un anno per incassare 2 miliardi attesi per il 2014 dall'aumento dei ticket.

Il sistema, ha sottolineato il ministro, «risolverebbe il problema delle esenzioni non legate al reddito» e risponderebbe ai criteri di «trasparenza, equità e tendenziale omogeneità».

Ma in cosa consiste esattamente questa variante pensate dall'Agenas, l'Agenzia dei servizi sanitari regionali del ministero? Il limite di spesa verrà calcolato in base a uno studio dell’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l’ipotesi è di fissare, in base al reddito Isee, la soglia al 3 per mille del reddito lordo. Al 3 per mille un pensionato con 10 mila euro pagherebbe i primi 30 euro di spesa sanitaria, poi più nulla. Un lavoratore con 40 mila euro paga 120 euro, un professionista con 100 mila euro di reddito fino a 300 euro.

La franchigia verrebbe azzerata ogni dodici mesi, sarà la tessera sanitaria a tenere i “conti” delle transazioni. Gli uomini al lavoro per conto del Ministro pensano anche di modulare il reddito in base al numero dei componenti della famiglia, alla presenza di anziani e disabili.

Niente più vantaggi per chi guadagna meno di 36 mila euro, o per i malati cronici e gli invalidi.

Resta, come ipotesi, anche quella di scalare dalla quota a carico dell'assistito parte delle spese sostenute privatamente.

L’obbiettivo è non far fuggire chi ha i soldi per farlo verso la sanità pubblica. Ovviamente la franchigia è un’idea del governo, poi verrà il confronto con le regioni. A rischio, in questa fase più urgente, è per le stesse la decisione dell'Economia di bloccare il riparto dei 108 miliardi di fondo sanitario nazionale, che rientrerebbe nel più vasto taglio sulla spesa per bene e servizi a cui lavora Bondi. Dalle prossime settimane si potrà disporre di una codificazione dei prezzi medi di riferimento per migliaia di tipologie di acquisto, come ha annunciato Balduzzi.

E poi ancora il disegno di legge che consentirà ai titolari di farmacia di mantenere la direzione dell' esercizio anche dopo i 65 anni di età, senza essere costretti ad attribuirla a un altro professionista e via al limite dei 40 anni di età per partecipare ai concorsi per ottenere una farmacia.

La sanità ribolle, insomma, e non è detto che sia male.