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Alitalia, toccherà di nuovo ai contribuenti pagare?

Alitalia, toccherà di nuovo ai contribuenti pagare?

I principali ostacoli sembrano ormai superati. Nell’arco di una settimana o poco più Ethiad dovrebbe acquisire il 49% di Alitalia, dando il via a una nuova stagione per l’ex-compagnia di bandiera. Finisce così l’epoca dei “patrioti”, costata 5 miliardi di euro ai contribuenti italiani, anche se non è detto che i risparmiatori verranno risparmiati dal peso della nuova avventura.

Il ruolo di Poste
Dopo tante resistenze, l’amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, ha ceduto. La società al 100% pubblica prenderà parte all’avventura della nuova Alitalia, investendo 65 milioni nella società cuscinetto (oltre ai 75 milioni già impegnati a dicembre) che verrà costituita tra la vecchia Alitalia zeppa di perdite e contenziosi e la nuova che sorgerà per fare entrare la compagnia degli Emirati nel capitale. Resta ancora da capire che ruolo avrà questa nuova società in caso di azioni di responsabilità verso le vecchie gestioni. Un aspetto non secondario, dato che le Poste raccolgono i risparmi dei cittadini italiani, soprattutto tra i più anziani.

Il nodo degli esuberi
La questione che più di altre ha rallentato le trattative è stata quella relativa agli esuberi. L’intesa di massima raggiunta nei giorni scorsi prevede
954 (sui 2.251 totali) dipendenti in mobilità con l’inedito contratto di ricollocamento, che consta in un assegno di mobilità pari all’80% dello stipendio per quattro anni e l’obbligo di frequentare un corso di formazione regionale. Somme che peseranno sui conti pubblici, e quindi sui contribuenti italiani.

Un salasso da cinque miliardi
Poi c’è il pregresso dell’operazione dei “capitani coraggiosi”, con i contributi Inps in buona parte da saldare, e la sensazione diffusa che arriverà nuovamente una mano dal versante pubblico. Si parla di circa un miliardo, la stessa somma necessaria per il fondo per il trasporto aereo, costituito attraverso una tassa da 3 euro a biglietto, introdotta dal Governo Letta. Vi sono poi i tre miliardi di debiti maturati durante la gestione pubblica, e confluiti nelle prima bad company anni. In tutto sono oltre cinque miliardi di euro di soldi pubblici spesi fino a questo momento. Il tutto senza apprezzabili risultati per Alitalia. L’auspicio, a questo punto, è che la nuova compagnia sia capace di camminare sul mercato con le proprie gambe. Con le difficoltà in cui versa l’Italia, sarebbe francamente difficile chiedere un nuovo sforzo ai contribuenti.