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Allarme cioccolato: per la ICCO potrebbe finire entro il 2020

Secondo gli esperti, potremmo rimanere senza cioccolato entro il 2020 (FOTOLIA)

Sembra incredibile parlarne proprio a Pasqua, quando milioni di persone in tutto il mondo si stanno godendo le loro uova di cioccolato e tante altre delizie al cacao, ma uno studio rivela che, continuando ai ritmi attuali, entro il 2020 la produzione di cacao potrebbe non arrivare a coprire il fabbisogno mondiale.

Già nei prossimi anni il prezzo del cioccolato potrebbe ulteriormente salire rispetto ai prezzi attuali, già gonfiati per effetto della crescente domanda dell'Asia, che esercita ulteriore pressione sulla crisi mondiale del cacao. Il mercato del cioccolato in Asia è già arrivato a valere più di 12 miliardi di dollari e la domanda continua ad aumentare.
Per questo gli esperti prevedono che la domanda potrebbe diventare insostenibile anche prima del 2020.
Il crescente apprezzamento per il cioccolato in Asia (e in particolar modo in Cina, nazione molto popolosa ma che, tradizionalmente, non ha mai fatto grande uso di cacao e cioccolato), infatti, implica che i coltivatori di cacao dovranno aumentarne l'esportazione o i produttori saranno costretti ad abbassare la percentuale di cacao nei loro prodotti.
Di conseguenza, o il prezzo del cioccolato salirà per tenere il passo con la crescente domanda, oppure ci ritroveremo con sempre più prodotti pieni di sostituti (come ad esempio noci e frutta) ma poveri di cacao.

A dicembre 2013, l'Organizzazione Internazionale del Cacao (ICCO) aveva rivelato che già nel 2014 ci potrebbe essere un deficit di 150.000 tonnellate nella produzione di fave di cacao e che le forniture di cacao a livello mondiale stanno per fronteggiare il più lungo deficit di produzione degli ultimi cinquant'anni.

Questa crescente domanda di cacao ha già visto i prezzi impennarsi e non è escluso che continuino ancora a salire. Nel mese di marzo 2014, i prezzi del cacao hanno raggiunto il picco più alto degli ultimi due anni e mezzo raggiungendo le 1.896 sterline (2.304 euro) per tonnellata a Londra e i 3.031 dollari (2.194 euro) per tonnellata a New York.

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Per aiutare ad arginare questa crisi è necessario fare di più per aiutare le comunità agricole di cacao nei paesi in via di sviluppo, altrimenti la crisi continuerà fino a diventare insostenibile.
La maggior parte delle piantagioni di cacao, infatti, sono situate lungo la costa occidentale dell'Africa, in paesi talmente poveri che molti agricoltori vivono con meno di 2 dollari al giorno.

La Mondelez International, una multinazionale alimentare e dolciaria, ha dichiarato che si sarebbe impegnata a investire più di 400 milioni di dollari per contribuire ad alleviare questa crisi. Nel corso dei prossimi dieci anni investirà questi milioni in Ghana, Costa d'Avorio, Indonesia, India e Repubblica Dominicana per contribuire a migliorare la produttività e la vita dei coltivatori di cacao.
Chris McGrath, capo del programma Cocoa Life alla Mondelez, ha detto al Times: "Ci siamo resi conto che ci sarebbe stata una carenza di fornitura a lungo termine. Gli agricoltori stanno invecchiando e non c'è una nuova generazione che li seguirà. Dobbiamo essere noi i primi a contribuire a trasformare la catena".

L'Organizzazione Internazionale del Cacao ha inoltre dichiarato che sono in atto piani di sostegno per aiutare la coltivazione anche in Indonesia. Con gli investimenti nelle industrie di trasformazione del cacao che crescono a un ritmo molto veloce in questo Paese, il governo sta valutando l'annullamento tassa sulle importazioni di semi di cacao dato che i livelli di produzione sono crollati per via delle strette policy relative alla macinazione.