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Armani, 2022 in crescita, trend prosegue in trim1 con Cina, rallentano Usa

Occhiali Giorgio Armani in un negozio a Roma

MILANO (Reuters) - La crescita dei ricavi netti del gruppo Armani prosegue nel primo trimestre dopo un incremento del 16,5% a 2,35 miliardi di euro registrato nel 2022.

"In un contesto sempre più difficile e competitivo, sono orgoglioso di essere riuscito a mantenere la mia indipendenza e la stabilità del gruppo, anche grazie al lavoro e all'impegno dei miei collaboratori e dei miei dipendenti", commenta nella nota sui conti Giorgio Armani, presidente e AD del gruppo.

I ricavi del marchio comprese le licenze hanno superato l'anno scorso i 4,5 miliardi mentre le vendite retail totali sono stimate in 6,5 miliardi.

Nel 2022 l'Ebitda è salito del 25% a 289 milioni, mentre l'Ebit si è portato a 202,5 milioni (+30%). La redditività è aumentata anche grazie alla crescita delle vendite a prezzo pieno, dice la nota che parla di un aumento dell'e-commerce del 9% e di una crescita bilanciata tra il canale wholesale e quello retail.

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Dal punto di vista geografico, i ricavi sono stati spinti da Europa ed America, cresciute rispettivamente del 24% e del 19,5% rispetto al 2021, mentre l'Asia ha registrato un calo complessivo del 6,3% per effetto delle misure anti-Covid in Cina, revocate solo all'inizio del 2023.

Nel primo trimestre i ricavi netti segnano un incremento del 18% grazie alla ripresa del mercato asiatico (+14%) e alla tenuta dell'Europa (+22%). Atteso per i prossimi mesi un rallentamento in America, salita del 10% nei primi tre mesi dell'anno.

Il periodo di assestamento seguito alla decisione di riorganizzare il gruppo concentrandosi sui tre marchi principali (Giorgio Armani, Emporio Armani e Armani Exchange) può considerarsi positivamente concluso, dice la nota.

(Claudia Cristoferi, editing Sabina Suzzi)