Assetto operativo Bce su interbancario potrebbe disincentivare scambi - Nagel
MILANO (Reuters) - La nuova cornice dei tassi interbancari predisposta dalla Banca centrale europea potrebbe essere per gli istituti di credito un disincentivo dell'attività di reciproco finanziamento sul mercato monetario, dal momento che risulta più conveniente indebitarsi direttamente presso la banca centrale.
Lo dice il consigliere Bce e presidente Bundesbank Joachim Nagel.
Dopo dieci anni di politica monetaria ultra-espansiva, Francoforte intende procedere a una riduzione del bilancio ma lo sta facendo in maniera molto graduale, in modo da non creare scompensi nel sistema finanziario.
In base alla nuovo assetto operativo presentato a metà marzo, la Bce ha fissato uno spread di 15 punti base tra il tasso con cui le banche vengono retribuite per i depositi presso la banca centrale e quello che devono pagare per indebitarsi, sempre dalla Bce.
"Per le transazioni interbancarie potrebbe servire uno spread più ampio" dice il banchiere centrale tedesco.
"Sulla parte più lunga del mercato monetario uno spread di 15 punti base rischia di porre 'fuori mercato' molte transazioni che possono realizzarsi con uno spread più ampio" aggiunge.
Sempre secondo Nagel, le banche potrebbero inoltre rivolgersi alla Bce per convertire in riserve collaterale illiquido, come richiedono i requisiti patrimoniali.
Il nuovo assetto operativo fissato è soggetto a una revisione nel 2026, e secondo Nagel potrebbe ancora subire ritocchi.
"E' forse scolpito nella pietra? Non credo lo sia ancora. In passato abbiamo dimostrato l'abilità e la flessibilità con cui ci sappiamo adattare alle condizioni del mercato" sintetizza.
(Versione italana Alessia Pé, editing Andrea mandalà)