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Auto, addio al libretto di circolazione

Di fatto si tratta di una fusione tra Aci e Motorizzazione e, come cittadini, si pagheranno solo due bolli al posto dei quattro necessari oggi.
Di fatto si tratta di una fusione tra Aci e Motorizzazione e, come cittadini, si pagheranno solo due bolli al posto dei quattro necessari oggi.

Addio al libretto di circolazione, che verrà sostituito dal nuovo foglio unico di circolazione, che unirà in un unico documento il vecchio libretto e il certificato di proprietà. Insomma, dopo decenni verrà eliminato quello che, di fatto, era una specie di doppione amministrativo e burocratico e che, ovviamente, era un doppione per quel che riguarda i costi.

Oggi, infatti, per libretto di circolazione e certificato di proprietà un automobilista paga circa 100 euro, mentre il nuovo foglio unico di circolazione costerà ‘solo’ 61 euro. Il nuovo documento è previsto da un nuovo decreto del ministero delle Infrastrutture e il testo in questo momento è allo studio dei ministeri della Pubblica amministrazione e dell’Economia.

Il decreto, poi, dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri a giorni, visto che la riforma della pubblica amministrazione fissava la data limite del 28 febbraio. Di fatto si tratta di una fusione tra Aci e Motorizzazione e, come cittadini, si pagheranno solo due bolli al posto dei quattro necessari oggi, con un costo di 32 euro contro gli attuali 64. E questo perché, anche se le banche dati resteranno due, sarà direttamente l’Aci a interrogare la banca dati della motorizzazione. Non solo. Anche la tariffa da pagare sarà abbassata: da un totale di 37 euro si scenderà a 30. Il tutto a partire dall’inizio del 2018.

Una riforma voluta dal governo, ma che nasce anche dall’Autorità Antitrust che aveva chiesto a inizio febbraio l’istituzione di “un’unica agenzia sottoposta alla vigilanza del Ministero dei Trasporti in cui far confluire le funzioni ad oggi svolte dal Mit e da Aci”, con “l’introduzione di un’unica modalità di archiviazione finalizzata al rilascio di un documento contenente i dati di proprietà e di circolazione” degli autoveicoli. Il tutto nell’ottica di una “semplificazione amministrativa nella gestione delle banche dati stesse”.