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Banche europee chiedono a Ue status di settore "strategico" - Fbe

54esima riunione annuale del Wef a Davos

FRANCOFORTE (Reuters) - Le banche europee chiedono all'Unione europea di essere considerate un settore di importanza "strategica", avvertendo che la loro competitività e il futuro dell'unione sono a rischio.

E' quanto emerge da un rapporto della Federazione bancaria europea (Fbe) che propone un elenco di 45 raccomandazioni sul settore in vista delle elezioni europee di giugno.

L'anno scorso il presidente dell'Fbe, Christian Sewing, in veste di Ceo di Deutsche Bank, ha esortato a riconoscere alle banche un ruolo strategico, definendole un "fattore chiave per la sovranità europea".

Tuttavia questa è la prima volta che le banche a livello europeo avanzano ufficialmente la richiesta di tale status.

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"È essenziale riconoscere il ruolo vitale e strategico delle banche nella trasformazione dell'Europa", scrive Sewing nella prefazione del rapporto, che è composto da 51 pagine.

Non è chiaro quali vantaggi comporterebbe il riconoscimento di un tale status. L'Ue non pubblica un elenco dei settori che considera strategici.

Wim Mijs, Ceo dell'Fbe, in un briefing con i giornalisti per la presentazione del rapporto, ha detto che negli ultimi 20 anni l'Europa ha "appaltato" la propria difesa agli Stati Uniti, l'energia alla Russia e l'industria manifatturiera alla Cina, un qualcosa che - sostiene - richiede una maggiore attenzione ai settori strategici dell'Unione europea.

La parte centrale del rapporto stilato dalla principale lobby bancaria europea riguarda i temi legati alla regolamentazione e la necessità di un suo snellimento.

La regolamentazione bancaria è stata oggetto di un'importante revisione subito dopo la crisi finanziaria globale, con interventi che secondo i regolatori e i banchieri hanno reso il settore più stabile.

Ma le banche si trovano ora ad affrontare un corpo normativo "eccessivo.. e sempre più esteso" fino a diventare "opprimente", si legge nel rapporto.

La Federazione bancaria europea ha chiesto una revisione dell'attuale regolamentazione per valutare come essa influisca non solo sulla stabilità, ma anche sulla competitività e sulla crescita.

Il rapporto ha suscitato alcune critiche. Michael Peters, economista del gruppo tedesco di difesa dei consumatori Finanzwende, ha detto a Reuters: "Quello che le banche stanno vendendo come un nuovo programma non è altro che la vecchia richiesta di una minore regolamentazione e di requisiti di stabilità meno stringenti".

I banchieri hanno da tempo messo in guardia da quella che definiscono una sovraregolamentazione e i funzionari europei, tra cui la presidente della Bce Christine Lagarde, hanno replicato che la regolamentazione non deve essere indebolita.

"Non stiamo chiedendo di abbassare gli standard", ha sottolineato Mijs.

"La nostra regolamentazione è penalizzata dalla morte delle buone intenzioni", ha aggiunto.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)