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Crisi, Confindustria: al Sud persi 43,7 miliardi di Pil dal 2007

Operai al lavoro in un capannone industriale. REUTERS/Stefano Rellandini (Reuters)

ROMA (Reuters) - Il Sud ha perso 43,7 miliardi di euro di Pil e 600.000 occupati tra 2007 e 2013, secondo i dati pubblicati da Confindustria e Studi e Ricerche per il Mezzogiorno. Nel volume "Check-up Mezzogiorno", Confindustria sottolinea che confrontando "aperture e cessazioni dal 2007 al 2013, si sono 'perse' circa 30.000 imprese, di cui circa 15.000 solo nei primi 9 mesi del 2013". In tale periodo, spiega il rapporto, "quasi 100.000 imprese meridionali hanno cessato la loro attività, ad un ritmo di 366 cessazioni al giorno: ben 2.527 sono le aziende fallite". Le imprese che resistono alla crisi, e anzi si rafforzano, sono di medie e grandi dimensioni (escluse le raffinerie), mentre cala il fatturato delle piccole imprese, in flessione del 9,3% tra il 2007 e il 2012. "Per le une e per le altre le dinamiche creditizie restano negative: gli impieghi nel Mezzogiorno continuano a scendere (9,3 miliardi di euro in meno rispetto al 2012), mentre i crediti in sofferenza hanno superato i 31 miliardi di euro, cioè l'11,1% del totale". Nonostante alcuni timidi segnali di miglioramento, "non si arresta il calo degli occupati. A fine 2013, si stimano infatti oltre 600mila occupati in meno rispetto al 2007; questo numero è quasi raddoppiato nell'ultimo anno". Il rischio, sottolinea Confindustria, è che nel 2014 si assista a "una debole 'ripresa senza occupazione', in cui i posti di lavoro creati non sono sufficienti a compensare quelli perduti per effetto della ristrutturazione in atto". Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia