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Il futuro degli emergenti è Bond

Dave Holstein, gestore di portafoglio per la strategia Emerging Markets di Capital Group, spiega che l’apertura del mercato obbligazionario è fondamentale per consentire un maggior numero di investimenti nei Paesi Emergenti, contribuendo in tal modo alla loro crescita. Sebbene l’accesso al capitale abbia rappresentato storicamente un ostacolo per i mercati emergenti, oggi non costituisce più un problema per molti paesi.

I paesi dei mercati emergenti tendono a orientarsi inizialmente sui titoli di debito a tasso variabile denominati in dollari USA - spiega Dave Holstein -. Il premio di rendimento rispetto ai Treasury USA fornisce un’indicazione di ciò che il mercato ritiene sia il rischio d’investimento in quel paese dal punto di vista economico, fiscale, di governance e politico. La fase successiva del processo di maturazione è la volontà degli investitori di concedere prestiti in valuta locale e di assumersi i rischi associati alle politiche nazionali e alla valuta del paese.

In tal modo si creano opportunità per le aziende, che possono accedere ai finanziamenti con maggiore facilità quando il paese raggiunge una certa credibilità - spiega Dave Holstein -. L’ultima fase è la cartolarizzazione, ad esempio prestiti per l’acquisto di auto e mutui. Non ritengo che i mercati emergenti abbiano ancora raggiunto questa fase di maturità, ma ritengo tale evoluzione dei mercati nel tempo abbastanza logica. Il comparto azionario è leggermente diverso, in quanto il mercato registrerà una crescita nel tempo grazie alla quotazione in borsa delle società.

L’Argentina è un esempio interessante di un paese dei mercati emergenti che si è adattato per diventare più interessante agli occhi degli investitori internazionali - spiega Dave Holstein -. Quando emerse l’insolvenza sul debito del paese nel 2001, i cosiddetti creditori “holdout” hanno escluso il paese dal mercato. Il paese ha effettuato un cambio di governo, ha pagato i creditori, è diventato più favorevole alle aziende e più prudente a livello fiscale. Oggi, il debito dell’Argentina è molto richiesto e gli investitori hanno accolto con favore l’emissione di 16,5 miliardi di USD nel 2° trimestre 2016. I rendimenti delle obbligazioni in dollari USA con scadenza al 2024 hanno perso 500 punti base rispetto a un anno fa (fonte: JPMorgan). Ciò mostra i potenziali vantaggi di compiere quelli che vengono percepiti come i cambiamenti corretti, e di prendere una direzione in grado di rafforzare la fiducia degli investitori internazionali nel futuro di tali paesi.

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In passato, i paesi africani avevano un accesso limitato al capitale. Oggi, le maggiori emissioni provengono da paesi come Ghana, Nigeria, Kenya ed Etiopia - spiega Dave Holstein -. Anche cinque anni fa il debito in circolazione denominato in dollari era probabilmente solo una parte di quello che è oggi. Il grafico che segue mostra come il peso dell’Africa sull’indice obbligazionario in dollari USA dei mercati emergenti è salito negli ultimi cinque anni. La disponibilità di capitale offre un numero maggiore di alternative e migliora le prospettive di crescita di tali paesi.

Autore: Pierpaolo Molinengo Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online