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Greenpeace specula al ribasso e perde 3,8 milioni di euro

Greenpeace specula al ribasso e perde 3,8 milioni di euro

Sbaglia uno, pagano tutti. E' quello che succede di solito in qualsiasi situazione in cui si agisce in comunità e dove l'errore di un singolo si riversa sull'intera organizzazione. Ed è quanto successo a Greenpeace, associazione internazionale per la la difesa dell'ambiente con milioni di attivisti e sostenitori in tutto il mondo, che ha recentemente "bruciato" 3,8 milioni di euro in un' operazione finanziaria, scommettendo contro l'euro. E perdendo, appunto.

A rivelare il fatto clamoroso, il settimanale Der Spiegel. A quanto pare, infatti, l'organizzazione, famosa per le sue azioni di protesta molto forti e rischiose, si sarebbe rischiosamente lanciata in un'azione finanziaria, improvvisandosi speculatrice al ribasso sull'euro e perdendo clamorosamente.
In realtà, secondo anche quanto dichiarato dall'Ufficio Comunicazione di Greenpeace, l'errore sarebbe stato commesso da una singola persona, che avrebbe agito senza alcuna autorizzazione da parte dell'associazione.

Ad ammettere il guaio, Mike Townsley in persona, direttore della comunicazione, dichiarando in una nota che "nulla, al momento, lascia pensare che abbia agito per un tornaconto personale, ma secondo un grave errore di valutazione". Il problema, secondo Townsley, starebbe in un errore su uno swap,  contratti che servono a proteggere dall'oscillazione dei cambi. Il numero uno della comunicazione dell'associazione ambientalista sostiene che tutto ciò appartiene "alla prassi in strutture come la nostra, che hanno filiali in molti Paesi, perché altrimenti saremmo troppo esposti alle fluttuazioni valutarie e rischieremmo di perdere denaro utile alle nostre strutture in tutto il mondo". L'associazione ha chiesto comunque scusa ai suoi sostenitori, che si aggirano intorno ai 3 milioni di persone, rassicurandoli che intanto il dipendente che ha commesso "il grave errore" nel dipartimento finanziario di Greenpeace Internacional, ad Amsterdam, è stato licenziato, perchè avrebbe "oltrepassato le sue funzioni".

Un grave errore, così lo considerano i vertici di Greenpeace, oltre che una grave perdita di circa 4 milioni di euro che andranno ad influire negativamente e in maniera rilevante sul bilancio annuale dell'associazione di circa 300 milioni di euro. Come riempire il buco? Da quanto dichiarato dal portavoce,  non verranno toccati i fondi nè ridotto alcun budget delle campagne dell'associazione, provando a  ripartire la perdita "nei prossimi due o tre anni". Sicuramente verranno ridotte "le spese e gli investimenti nelle infrastrutture". E' il prezzo da pagare dopo aver osato improvvisarsi speculatori al ribasso come una qualsiasi banca d'investimento.