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Greggio, in calo su segnali contrastanti offerta, tensioni geopolitiche

Una pompa petrolifera a Almetyevsk nella repubblica di Tatarstan, in Russia

LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in calo con gli operatori che valutano l'effetto delle tensioni geopolitiche in corso in diverse regioni, delle interruzioni delle forniture negli Stati Uniti e del ritorno della produzione in Libia.

Intorno alle 12,10, i futures sul Brent calano di 55 centesimi, o dello 0,69%, a 79,51 dollari il barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate (Wti) scendono di 63 centesimi, o dello 0,84%, a 74,13 dollari il barile.

I prezzi sono saliti di circa il 2% ieri dopo l'attacco di un drone ucraino al terminale di esportazione di carburante baltico Ust-Luga della Novatek, vicino San Pietroburgo, che ha sollevato preoccupazioni per l'approvvigionamento.

Le tensioni sono aumentate anche in Medio Oriente, dove le forze statunitensi e britanniche hanno effettuato una seconda serie di attacchi congiunti contro obiettivi Houthi in Yemen nella notte di ieri.

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In Libia, il giacimento di Sharara, con una capacità di 300.000 barili al giorno, ha ripreso la produzione il 21 gennaio dopo la fine delle proteste che l'avevano bloccata dall'inizio del mese.

Ma il ritorno dell'offerta potrebbe essere contrastato dalle interruzioni in corso negli Stati Uniti a causa del freddo estremo. Ieri il 20% della produzione petrolifera del Nord Dakota era ancora bloccata, secondo l'autorità per gli oleodotti dello Stato.

Secondo un sondaggio Reuters, le scorte di greggio statunitensi sarebbero diminuite di circa 3 milioni di barili nella settimana fino al 19 gennaio.

(Tradotto da Camilla Borri, editing Gianluca Semeraro)