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Italia, riduzione debito ineludibile, progetto Ue incompiuto - Mattarella

Il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella partecipa a una conferenza stampa con il Presidente cipriota Nikos Christodoulides al Palazzo Presidenziale di Nicosia

MILANO (Reuters) - Il percorso di riduzione del debito che grava sui conti pubblici italiani è un iter "ineludibile", da inquadrare però nel progetto di un'Europa comune che non va bollato come "utopia consolatoria" ma resta incompiuto e in divenire.

Lo dice Sergio Mattarella in un videomessaggio al Teha Forum di Cernobbio.

Ponendo l'accento sulla sostenibilità dei modelli di sviluppo, il presidente si è voluto soffermare sul tradizionale tallone d'Achille dell'Italia in Europa, senza dimenticare che esistono misure alternative al livello assoluto del debito - ad esempio il rapporto tra debito pubblico e ricchezza finanziaria netta della famiglie - per valutare la sostenibilità del sistema.

Mattarella fa riferimento ai dati con cui si è chiuso il 2023: la somma del debito pubblico francese e tedesco risultava quasi il doppio rispetto a quello italiano (2.863 miliardi di euro), eppure gli interessi pagati dall'Italia risultano di poco inferiori a quelli pagati insieme da Parigi e Berlino.

Si tratta quindi di una diversa percezione - certamente "quanto meno opinabile", dice Mattarella - da parte dei mercati finanziari, che si traduce in un diverso tasso di interesse.

"Il mio non è un invito a trascurare il debito: sono pienamente consapevole dell'esigenza ineludibile di abbatterlo. Si tratta di un invito a procedere su una strada che assuma con precisione i fondamentali dell'economia come criterio e, inoltre, di un invito a completare l'edificio finanziario europeo in maniera più rassicurante per tutti, ponendovi mano sollecitamente" dice il presidente.

Risalenti a metà agosto e aggiornati a fine luglio, gli ultimi dati di Banca d'Italia dicono che il passivo della pubblica amministrazione - il parametro usato in sede Ue - era pari a 2.945 miliardi, poco sotto il record storico di giugno di 2.949 miliardi.

Secondo le stime dell'esecutivo riassunte nel Def il debito pubblico del 2024 ammonterà al 139,1% rispetto al Pil, dal 137,3% dell'anno scorso, per poi salire ulteriormente al 141,4% l'anno prossimo.

Il record negativo della serie risale a 2020, chiuso al 154,9%.

(Alessia Pé, editing Gianluca Semeraro)