L'inventore del "Novichok": "Difficile che Navalny si riprenda"
Se Alexei Navalny, segretario del Partito del Progresso e principale oppositore politico del presidente Vladimir Putin in Russia, fosse stato davvero avvelenato con una sostanza del gruppo degli anticolinesterasici ci sono poche probabilità che possa riprendersi del tutto e tornare come prima.
VIDEO - Berlino: “Navalny avvelenato." Possibili danni al sistema nervoso
Ad affermarlo, durante un'intervista alla testata russa Current Time, è Vil Mirzayanov, padre del programma di ricerca sovietico del "Novichok", il composto al nervino di ultima generazione sviluppato fin dai tempi dell'Unione Sovietica per ottenere la supremazia nel campo delle armi chimiche.
"È difficile dire quanto dureranno gli effetti dell'intossicazione - racconta Mirzayanov -. Le conseguenze sono molto gravi. L'avvelenamento è quasi irrevocabile, purtroppo. E ci vogliono anni per riabilitarsi. Le sostanze, anche quelle decomposte, causano grandi danni e rimangono nel corpo per molto tempo. Espellerle è un processo lungo e doloroso".
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Secondo Mirzayanov nel caso di Navalny chi gli ha amministrato la dose di veleno doveva essere "un professionista", uno che sapeva maneggiare queste sostanze e non contaminarsi. Tra gli anticolinesterasici, Mirzayanov ritiene probabile siano stati impiegati organofosforati, che potrebbero essere stati "facilmente mischiati all'acqua o al te'". Oppure sarebbe bastato toccare la pelle di Navalny con un tampone imbevuto della sostanza. "Già questo lo avrebbe avvelenato", ha raccontato.