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Londra teme di perdere consumatori del lusso contro Parigi e Milano

Alcune persone passano davanti a dei manichini in un centro commerciale

LONDRA (Reuters) - I negozi di lusso di Londra temono che la città stia perdendo il suo appeal come meta dello shopping, con i turisti provenienti da Stati Uniti, Cina e dai Paesi del Golfo che si riversano invece a Parigi e Milano, dove le agevolazioni fiscali offrono ancora un modo per ridurre il costo dei propri acquisti.

Il ministro delle Finanze Jeremy Hunt presenterà domani la legge di bilancio e il settore vorrebbe che fosse ripristinata l'esenzione dalle imposte sulle vendite per i visitatori stranieri, terminata nel 2020 con l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea.

Grandi nomi, tra cui i grandi magazzini Harrods e Harvey Nichols, Cadogan, gestore immobiliare di Chelsea, e il Lanesborough Hotel, hanno unito le loro forze a quelle di centinaia di retailer per sollecitare Hunt a cambiare le norme.

"Abbiamo sentito da alcuni marchi che stanno dando priorità a Parigi per gli investimenti nei negozi", ha detto a Reuters Steve Medway, Ceo di Knightsbridge and King's Road Partnerships, in un'intervista da Harrods, prima dell'apertura.

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"Stanno guardando le vendite", ha spiegato.

Medway ha sottolineato che i visitatori internazionali contribuiscono ogni anno al Pil del Regno Unito per 28,4 miliardi di sterline (34,5 miliardi di dollari), di cui Knightsbridge e King's Road costituiscono una parte significativa.

I dati di Global Blue, società internazionale di rimborsi fiscali, mostrano che mentre la spesa dei visitatori statunitensi in Gran Bretagna è tornata ai livelli pre-pandemia del 2019, la spesa in Francia, Spagna e Italia è aumentata.

Ad aggravare il problema, gli acquirenti britannici stanno iniziando a spendere di più in Unione europea, dove possono anche recuperare l'Iva applicata alle merci.

Ora, visti i segnali che evidenziano che alcuni marchi del lusso stanno investendo più nei negozi francesi sugli Champs Elysees che nei punti vendita londinesi, i dirigenti del settore sostengono che dovrebbero essere ripristinati incentivi fiscali per mantenere la competitività della Gran Bretagna.

Per i dirigenti, la persistente mancanza di incentivi avrà un impatto sull'intero ecosistema turistico, compresi alberghi, ristoranti, taxi, musei e teatri.

Il governo afferma che i turisti possono comunque usufruire dell'esenzione fiscale per gli acquisti nel Regno Unito se spediscono le merci direttamente a un indirizzo estero, e che l'esenzione Iva è stata abolita per aumentare i ricavi, dopo che una valutazione ha constatato che non avrebbe avuto un grande impatto sul turismo.

(1 dollaro = 0,8228 sterline)

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)