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Quirinale, Mattarella eletto Presidente a larga maggioranza

di Paolo Biondi e Roberto Landucci ROMA (Reuters) - Il giudice della Corte costituzionale ed ex ministro Sergio Mattarella, siciliano di 74 anni, è stato eletto dodicesimo presidente della Repubblica con una maggioranza superiore alle attese che consolida la leadership di Matteo Renzi. Il neo presidente, che giurerà martedì prossimo alle 10,00, ha ottenuto 665 voti alla quarta votazione, dopo che nelle prime tre il Pd aveva votato scheda bianca in attesa che il quorum si abbassasse dai due terzi alla maggioranza assoluta (505). "Questo è il presidente della Repubblica degli italiani. Credo sia un successo per tutto il Paese", ha commentato a caldo Graziano Delrio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e braccio destro di Renzi. Laconico il commento del neo Capo dello Stato ai giornalisti in tv: "Il mio pensiero va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini. E' sufficiente questo". L'elezione dell'ex democristiano è senza dubbio un successo di Renzi che doveva evitare lo spettro di uno scenario greco. "In Europa c'era la percezione che si potesse ripetere quanto successo in Grecia con la mancata elezione del presidente. Questa elezione a grande maggioranza ha dimostrato la maturità della politica italiana", ha detto a Reuters il ministro per gli Affari europei Sandro Gozi. Renzi ha raccolto prima il consenso unanime di tutto il Pd e l'appoggio di Sel, di Scelta civica e altri partiti centristi. A partire da questa maggioranza assoluta di votanti il premier ha poi allargato i consensi per Mattarella all'Ncd di Angelino Alfano, alleato di governo. L'ex sindaco di Firenze ha accolto la notizia dell'elezione con il tweet: "Buon lavoro presidente Mattarella! Viva l'Italia". BRUNETTA: "NULLA SARA' COME PRIMA" Hanno deciso di non votare Mattarella i grillini, Fratelli d'Italia, la Lega e Silvio Berlusconi il cui partito ha finora sostenuto Renzi sulla riforma elettorale e quella costituzionale. L'elezione lascia profonde ferite in particolare in Forza Italia e nell'Ncd, divise internamente sulla posizione da tenere, e potrebbero esserci sviluppi politici. "Nulla sarà più come prima", ha detto in Transatlantico il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta rivolto al deputato Pd Pippo Civati riferendosi al cosiddetto Patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi. Ma il vice presidente del Senato di Forza Italia Maurizio Gasparri dichiara: "Non credo che il Patto del Nazareno sia finito, ma saremo più diffidenti". D'altra parte, osserva il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, la decisione di Forza Italia di votare scheda bianca "dà un segnale di responsabilità". Qualcosa di più sui rapporti tra Berlusconi e Renzi si potrà forse capire con la nomina del segretario generale del Quirinale per il quale circolano i nomi dell'ex ministro degli Esteri azzurro Franco Frattini e dell'ex segretario generale della Camera Ugo Zampetti. Chiosa l'ex presidente Giorgio Napolitano lasciando l'aula: "L'ampia convergenza su Mattarella è un salto di qualità politica. Ora c'è un punto di riferimento molto saldo per le politiche di riforma, coerenti con la costituzione". Chi ha conosciuto da vicino il nuovo presidente lo descrive come uomo sobrio, di ferme convinzioni e profonde conoscenze istituzionali ma con scarse esperienze internazionali. Gozi ricorda tuttavia che Mattarella "è stato ministro della Difesa e quindi ha frequentato la Nato in un periodo molto delicato come quello dell'intervento nei Balcani". L'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani è convinto che Mattarella al Colle "è un elemento positivo per tutta l'Europa. Anche all'estero impareranno ad apprezzarlo". "D'altra parte neanche Renzi era conosciuto internazionalmente e ora è un punto di riferimento a livello internazionale", taglia corto Delrio. (ha collaborato Giselda Vagnoni) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia