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Russia, spunta un'alternativa a Swift: cos'è CIPS, il sistema di pagamenti cinese

Russia, spunta un'alternativa a Swift: cos'è CIPS, il sistema di pagamenti cinese (Getty)
Russia, spunta un'alternativa a Swift: cos'è CIPS, il sistema di pagamenti cinese (Getty) (Stadtratte via Getty Images)

Cos'è CIPS? Negli ultimi tempi si è parlato molto di Swifit, il sistema globale di messaggistica da cui la Russia è stata estromessa in seguito all'attacco di Putin contro l'Ucraina. Ebbene, la Cina ha un corrispettivo del sistema Swift chiamato CIPS e ora le banche russe guardano con fiducia alla preziosa alternativa.

Così, dopo il pacchetto di sanzioni imposte dai Paesi Occidentali alla Russia, Putin potrebbe aderire al Cross-Border Interbank Payment System (CIPS), il sistema di pagamento sviluppato nel 2015 dalla Cina, utilizzato principalmente per regolare i crediti internazionali in yuan e i commerci legati alla Belt and Road Initiative.

Di contro, però, il sistema CIPS ha un raggio di azione molto più ridotto rispetto a Swift. Ospita al momento 1.200 istituzioni finanziarie locali di 100 paesi, di cui una ventina russe.

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Mario Seminerio, investitore professionale ed editorialista intervistato dall'Ansa, ha fatto sapere però che "la Cina appare cauta, forse temendo sanzioni indirette dall'Occidente che metterebbero in gioco rilevanti interessi economici e finanziari".

Secondo l'esperto, "anche ipotizzando una triangolazione con la Cina, la Russia avrebbe comunque forti limitazioni operative, oltre al costo di quello che sarebbe un sostanziale assoggettamento al potere economico-finanziario di Pechino".

"Le sanzioni dell'Occidente contro la Russia - ha aggiunto - sono state disegnate per attuare un'azione convergente. Da un lato, l'esclusione delle maggiori banche russe dal sistema di messaggistica SWIFT, che presiede ai trasferimenti transfrontalieri di fondi; dall'altro, il blocco della disponibilità di riserve valutarie estere della banca centrale di Mosca".

"Sul primo aspetto, in attesa di dettagli operativi, è palese l'intenzione occidentale di continuare ad assicurarsi le forniture di energia da Mosca sterilizzando la possibilità di spendere tali fondi da parte della banca centrale russa, ad esempio per difendere il rublo. Resta da capire se Putin deciderà di sospendere le forniture energetiche all'Europa per tentare il braccio di ferro finale" ha concluso.

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