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Tim, Vivendi si astiene su voto cda, Labriola verso conferma

Il logo Vivendi presso la sede del gruppo a Parigi, Francia

MILANO (Reuters) - Vivendi ha deciso di astenersi dal voto sul rinnovo del Cda di Telecom Italia (Tim) all'assemblea di domani, dice una nota del gruppo francese, primo azionista di Tim con il 24% del capitale.

La decisione di fatto apre la strada alla conferma dell'AD Pietro Labriola, fautore del piano di cessione della rete del gruppo a Kkr e ricandidato dalla lista presentata dal Cda uscente.

Gli investitori attivisti Merlyn Partners e Bluebell Capital Partners, titolari ciascuno dello 0,5% di Tim, hanno presentato due liste alternative nella speranza di ottenere in assemblea il sostegno di Vivendi, contraria alel condizioni di vendita della NetCo, e competere con la lista del Cda.

"In qualità di investitore finanziario, Vivendi si preoccupa che il Consiglio e il management di Tim garantiscano una crescita duratura del corso delle azioni attraverso decisioni gestionali nell'interesse della società, rispettose delle prerogative degli azionisti e dei principi di buona governance", dice la nota.

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Che aggiunge: "Vivendi non sostiene la lista presentata dal Cda uscente, data la continuità con un Consiglio durante il cui mandato il titolo ha perso metà del suo valore e che è responsabile di aver approvato la vendita della rete fissa nel novembre 2023 ad un prezzo che, a giudizio Vivendi, non riflette il pieno valore dell'asset, senza coinvolgere l'assemblea degli azionisti e il comitato parti correlate e senza fornire, ad oggi, informazioni complete e affidabili al mercato sull'operazione e sui suoi effetti sulla sostenibilità di Tim".

Vivendi ritiene che spetti al management in carica e ai suoi sostenitori "risolvere la delicata situazione in cui si trova Tim. Di conseguenza, Vivendi ha deciso di astenersi dal voto sul rinnovo del Consiglio all'assemblea di aprile, nonostante il lodevole impegno dei proponenti di liste alternative di maggioranza".

Il gruppo francese "porterà avanti con decisione il ricorso contro la delibera del Cda del novembre 2023 presso il tribunale di Milano e ogni altro strumento giuridico a sua disposizione per tutelare i propri diritti", conclude la nota.

(Claudia Cristoferi, editing Giancarlo Navach)