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Uber incassa quanto Facebook

La società che ha creato l'app per ordinare un'auto con autista oggi guadagna quanto l'azienda di Mark Zuckerberg

10 miliardi all'anno

, lordi s'intende. Un fatturato interessante, certo, ma che non desta più sorpresa se a incassarlo è Facebook. Ma non tutti sanno che la stessa cifra finisce anche nelle tasche di un'altra azienda innovativa, nata cique anni dopo il colosso di Menlo Park. Stiamo parlando di Uber, l'app che ci permette di ordinare e pagare un auto con autista tramite uno smartphone.

Mentre in Italia Uber intrattiene un complicato rapporto con i tassisti, riluttanti a instaurare un rapporto di normale concorrenza con gli autisti privati e con i privati che usano l'app, in America l'azienda è riuscita ad ottenere per sé e i suoi fornitori una legge ad hoc: è successo in California.

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Tra coloro che credono in Uber, guarda un po', c'è anche Google. Al miliardo e mezzo di dollari raccolti negli ultimi mesi, il colosso tecnologico aggiungerà un altro miliardo, portando così il valore dell'azienda oltre i 30 miliardi di dollari.

Secondo Business Insider, il fatturato annuo lordo di Uber arriverà a 10 miliardi entro la fine del 2015. Il rapporto tra autisti e azienda si basa su una trattenuta del 20%: l'80% del costo della corsa finisce a chi guida l'auto. Pertanto di quel fatturato lordo, 2 miliardi restano a Uber. Niente male per un'azienda che crese del 300% all'anno, specie se si guarda al fatto che Facebook registrerà lo stesso fatturato lordo solo quest'anno, dopo il doppio di anni di attività di Uber.

"Ogni mese 50.000 persone cominciano a lavorare, e a guadagnare, con Uber" riferisce Benedetta Arese Lucini, general manager di Uber Italia. Le piazze più importanti per Uber restano San Francisco e New York, anche se ad oggi l'app è attiva in 140 città sparse in 46 diversi Paesi del Mondo. A opporsi all'innovativo sistema è stata proprio l'Italia: i tassisti di Milano e Roma hanno fatto sentire la loro voce. Genova e Torino sono le ultime due new entry. Qui è stata lanciata solo la versione UberPop, quella che cerca solo i privati cittadini che mettono a disposizione la loro auto e la propria guida, dato che la quantità di Ncc è molto scarsa sul territorio.

Ma in America Uber sta diversificando i suoi servizi: guardando ad Amazon, l'app spazia con le consegne di pacchi e alimenti freschi. Tutto merito dell'ex responsabile delle consegne di Google Tom Fallows. In Italia manca ancora la massa critica per vedere questi servizi, ma grazie ad un abbassamento dei prezzi del 25% (a Roma), l'Expo in arrivo e l'assistenza legale agli autisti Uber che vengono fermati e multati, l'app sembra resistere e consolidarsi anche in Italia.