Ue indaga su "marea" auto elettriche cinesi, valuta dazi
BRUXELLES (Reuters) - La Commissione europea ha avviato un'indagine per stabilire se imporre dazi punitivi per proteggere i produttori Ue dalle importazioni di veicoli elettrici (Ev) cinesi più economici, che secondo Bruxelles beneficiano di sussidi statali.
"I mercati globali sono ora sommersi da auto elettriche più economiche. E il loro prezzo è mantenuto artificialmente basso da ingenti sussidi statali", ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel discorso annuale al Parlamento Ue, visto da molti a Bruxelles come un'occasione per promuovere la sua riconferma per un secondo mandato.
La Commissione avrà fino a 13 mesi di tempo, durante l'indagine anti-sovvenzioni, per valutare se imporre tariffe superiori al tasso standard Ue del 10% sulle automobili.
Di recente, le tensioni politiche e commerciali tra la Cina e l'Unione europea sono cresciute e molti membri Ue hanno cercato di ridurre la propria dipendenza dalla seconda economia mondiale.
Le case automobilistiche europee si sono rese conto che devono impegnarsi a produrre veicoli elettrici a basso costo e ad annullare il vantaggio della Cina nello sviluppo di modelli più economici e più facili da usare.
I produttori cinesi di veicoli elettrici, dal leader di mercato BYD ai rivali più piccoli Xpeng e Nio, stanno intensificando gli sforzi per espandersi nei mercati esteri, mentre la concorrenza in patria si intensifica e la crescita interna rallenta. Secondo la China Passenger Car Association (CPCA), le esportazioni cinesi di autovetture sono aumentate del 31% in agosto, dopo il balzo del 63% di luglio.
Secondo Jato Dynamics, il prezzo medio al dettaglio di un'auto elettrica di marca cinese in Germania è inferiore del 29% rispetto alla media dei modelli Ev non cinesi, senza contare gli incentivi o gli sconti, e il gap sale al 32% in Francia e al 38% nel Regno Unito.
Secondo la società di consulenza automobilistica Inovev, l'8% dei nuovi veicoli elettrici venduti in Europa quest'anno è stato prodotto da brand cinesi, rispetto al 6% dello scorso anno e al 4% del 2021. Tra i modelli cinesi più popolari esportati in Europa ci sono la MG di SAIC e il marchio Volvo di proprietà di Geely.
Dopo l'annuncio dell'Ue, i titoli dei produttori cinesi di veicoli elettrici hanno registrato ribassi. Byd, che prima delle dichiarazioni era in rialzo del 4,5%, ha chiuso in ribasso del 2,8%, mentre Nio ha perso l'1% e Xpeng il 2,5%.
Le case automobilistiche europee - Volkswagen, Bmw e Mercedes Benz e Stellantis - hanno ricevuto una breve spinta iniziale grazie all'annuncio, prima di annullare la maggior parte dei guadagni. Alle 13,35, Volkswagen perde lo 0,17% mentre Stellantis cede lo 0,29%.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà, Francesca Piscioneri)