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Usa, forte aumento prezzi al consumo a febbraio

L'illustrazione mostra le banconote del dollaro statunitense

WASHINGTON (Reuters) - I prezzi al consumo negli Stati Uniti hanno registrato un aumento a febbraio, per via della viscosità dei costi degli affitti; tuttavia, gli economisti sono divisi sulla possibilità che il rialzo dell'inflazione sarà sufficiente a spingere la Federal Reserve a effettuare nuovi incrementi dei tassi di interesse la prossima settimana, dopo il fallimento di due banche regionali.

Il dipartimento del Lavoro ha reso noto che l'indice dei prezzi al consumo (Cpi) è salito dello 0,4% il mese scorso, dopo un'accelerazione dello 0,5% a gennaio. L'aumento su base annua del Cpi è diminuito al 6,0% a febbraio, il minore guadagno annuo da settembre 2021. Il Cpi è aumentato del 6,4% nei 12 mesi fino a gennaio.

L'indice dei prezzi annuale ha raggiunto un picco del 9,1% a giugno, il maggiore incremento dal novembre 1981.

Escludendo le componenti volatili del settore alimentare ed energetico, l'inflazione è aumentata dello 0,5% dopo essere cresciuto dello 0,4% a gennaio. Nei 12 mesi fino a febbraio, il cosiddetto Cpi core ha registrato un rialzo del 5,5% dopo un aumento del 5,6% a gennaio.

Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto che entrambi i dati salissero dello 0,4% su base mensile. L'inflazione mensile sta crescendo a un ritmo doppio rispetto al tasso che gli economisti ritengono necessario per riportare l'inflazione al target del 2% della Fed.

Il rapporto è stato pubblicato prima delle riunioni sulle politiche della Fed di martedì e mercoledì prossimi e segue il rapporto di venerdì scorso che mostrava un mercato del lavoro ancora rigido, ma un'inflazione salariale in raffreddamento. Secondo gli economisti, il rapporto di martedì continua a risultare importante per i responsabili delle politiche, nonostante le turbolenze nei mercati finanziari.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)