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Veneto Banca, perdita netta 2016 a 1,5 mld dopo rettifiche per 1,3 mld

MILANO (Reuters) - Veneto Banca ha chiuso il 2016 con una perdita netta di 1,5 miliardi di euro dopo rettifiche di valore su crediti per 1,3 miliardi.

Per effetto delle rettifiche la copertura dei crediti deteriorati migliora al 45,2% (+7,5 punti percentuali), mentre quella delle sofferenze al 59,4% (+2,9 punti), dice una nota.

I crediti deteriorati si sono attestati a poco più di 9 miliardi (7,6 miliardi a fine 2015), mentre le sofferenze sono salite a 4,5 miliardi (3,5 miliardi) e le inadempienze probabili a 4,3 miliardi (3,5 miliardi).

Sulla dinamica dei crediti deteriorati ha inciso l'attività di riesame complessivo delle valutazioni analitiche delle posizioni creditizie anche sulla base delle prime risultanze della visita ispettiva della Bce conclusa il 10 febbraio e di cui non è pervenuto l'esito finale.

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Sono stati effettuati accantonamenti per 434 milioni a fondi rischi e oneri legati soprattutto al rischio litigations su azioni Veneto Banca e agli esiti dell'offerta di transazione.

I ratio patrimoniali vedono un Cet 1 all'8,1% sotto il target Srep del 2016 ma sopra i minimi regolamentari, dice una nota.

Il Liquidity coverage ratio (Lcr) a fine 2016 è al 70,15%, sopra i limiti minimi di vigilanza, mentre a fine febbraio si è posizionato al 127,8%. A marzo l'indicatore ha mostrato segnali di flessione e quindi il Cda ha deciso di richiedere a Bankitalia e Mef l'autorizzazione a emettere titoli con garanzia statale fino a 1,4 miliardi.

La raccolta diretta si è attestata a poco più di 20 miliardi con un calo del 17,8%. In calo margine di interesse e commissioni rispettivamente del 26,7% e del 21%.

La banca ricorda che l'offerta di transazione si è conclusa con adesioni di oltre 54.000 soci portatori del 68% delle azioni in perimetro. E sottolinea che il piano 2017-21 presentato alla Bce prevede la fusione con Popolare Vicenza come "condizione indispensabile per il processo di ristrutturazione".

Veneto Banca ha poi deliberato di individuare gli adviser per determinare le modalità con le quali consentire alla controllata Banca Intermobiliare "di proseguire il proprio percorso in modo autonomo dal gruppo", valorizzando la partecipazione nell'ottica del deconsolidamento.