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    Draghi:“Bce lascia tassi invariati”

    Il presidente della Bce Mario Draghi ha spiegato le misure prese dalla Banca Centrale Europea. Anzitutto i tassi di interesse restano invariati. Da gennaio inoltre via libera al taglio del Quantitative Easing, ossia l’acquisto di titoli di stato e altro tipo dalle banche per immettere nuovo denaro nell’economia europea, incentivare i prestiti bancari e far crescere l’inflazione. Draghi ha infatti spiegato che da gennaio 2018 gli acquisti netti di titoli continueranno ad un ritmo mensile di 30 miliardi di euro (rispetto agli attuali 60 miliardi) fino alla fine di settembre 2018, o oltre, se necessario. Il QE sarà dunque dimezzato ma prolungato nel tempo finché non verranno raggiunti gli obiettivi a livello di inflazione.

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    La Cina e la lotta all’inflazione

    Nello scorso settembre in Cina l’inflazione ha rallentato con una percentuale dell’1,6%. Il dato, in linea con le attese degli economisti, resta quindi ancora lontano dal target di Pechino fissato al 3% per l’intero 2017. Per il governatore della banca centrale cinese la riduzione del rischio nel sistema finanziario della Cina e l’approfondimento delle riforme rimane una priorità per mantenere la stabilità economica. Zhou Xiaochuan, Governatore della banca centrale cinese “Nel complesso, dobbiamo prima evitare il rischio causato dal virus dell’inflazione. Poi, e ne siamo tutti a conoscenza, dobbiamo correggere in maniera acuta le cosiddette bolle di assets. Beni che possono essere sia nel mercato azionario che in quello immobiliare, ma anche frutto di derivati finanziari o di movimenti bancari ombra”. Proprio per questo Pechino ha richiamatlo le banche cinesi ad un maggior controllo sui prestiti dei propri clienti, specialmente di quelli che cercano di acquisire beni dall’estero.

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    Bank of England: inflazione potrebbe superare soglia 3%

    La disoccupazione del Regno Unito rimane al livello più basso dal 1975, ma gli stipendi segnano un calo del potere d’acquisto per il sesto mese consecutivo. La crescita dell’inflazione è più alta di quella dei salari fermi al 2,1%. Il governatore della Bank of England, Mark Carney, conferma un aumento dei tassi di interesse “in un termine relativamente breve”. Per Carney infatti è arrivato il tempo di “alleggerire il piede sull’acceleratore” dello stimolo economico: “Prevediamo che l’inflazione raggiunga il picco già nei dati di ottobre o al massimo a novembre. Potrebbe superare la soglia del 3%”. “Ci troviamo ancora di fronte ad un compromesso tra l’inflazione al di sopra dell’obiettivo e la necessità di sostenere, e questo è il secondo obiettivo, i posti di lavoro e le attività produttive”, aggiunge il governatore. Con l’inflazione oltre il 2%, obiettivo originario di Carney, la banca centrale deve decidere ora se bilanciarla con la riduzione delle spesa al consumo e con la diminuzione degli investimenti pubblici.