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Fiat beffa 19 operai Fiom, stipendiati ma senza lavorare a Pomigliano

Retribuzione regolare ma nessuna possibilità, al momento, di tornare a lavoro in fabbrica per i 19 operai della Fiom assunti in Fabbrica Italia Pomigliano lo scorso novembre dietro disposizione della Corte d'Appello di Roma. Gli operai saranno retribuiti regolarmente ma dispensati dall'attività lavorativa, perché non c'è lavoro a causa della crisi.

Dopo tre settimane di corso di formazione e una settimana di cassa integrazione, gli operai iscritti alla Fiom, si sono presentati in fabbrica al primo turno, quello delle sei di mattina, non avendo ricevuto indicazioni, nei giorni precedenti, su orari e mansioni a loro attribuiti.

Ma agli operai, sempre stando a fonti del sindacato, non è stato consentito di passare il badge e di registrare il proprio ingresso ed è stato loro comunicato, solo verbalmente, che avrebbero ricevuto regolare stipendio ma senza possibilità di lavorare. Le (Parigi: FR0000072399 - notizie) tute blu, dunque, sono state invitate a tornare a casa.

Tuttavia i lavoratori in questione sono rimasti all'interno dello stabilimento, nella saletta dove avevano svolto il corso di formazione, in attesa di una comunicazione ufficiale scritta. "Ci hanno consegnato la busta paga", hanno detto, "e informati che ci faranno sapere. Noi pretendiamo una comunicazione scritta e abbiamo contestato all'azienda le modalità di mancata comunicazione preventiva".

Molto dura la reazione di Giorgio Airaudo, ex responsabile auto Fiom e ora candidato alle elezioni nelle fila di Sel, secondo cui in casa Fiat "c'è un'idea medievale dei rapporti di lavoro, un'idea vincolata al delirio di onnipotenza dell'amministratore delegato". Anche a Melfi, ha ricordato, il Lingotto aveva agito così. "Ma questa volta è clamoroso, perché l'azienda ha formato per quattro settimane dei lavoratori per poi farli stare a casa retribuiti. Questo è un gesto inutile e discriminatorio", ha concluso Airaudo.

A Piazza Affari il titolo Fiat (Milano: F.MI - notizie) scende del 2,34% a quota 4,41 euro anche se le vendite a gennaio della controllata Chrysler (Xetra: 710000 - notizie) sono andate bene. In Usa l'incremento è stato del 16% anno su anno a 118.000 unità (meglio del mercato, fermo a +14%). In Canada la crescita è stata del 3% anno su anno. "In questo mese Chrysler in Usa è cresciuta oltre il range della guidance 2013 a livello mondiale: +10/+14% anno su anno a 2,6/2,7 milioni", osservano gli analisti di Equita (hold e target price a 4,7 euro confermati sul titolo Fiat), "ma ha avuto un contributo dalla nuova Dodge Dart che resta inferiore alle nostre attese: 7,1mila unità".

Al buon andamento del mercato auto a stelle e strisce si deve aggiungere quello brasiliano con le auto e i veicoli commerciali leggeri cresciuti del 17,5% anno su anno a gennaio e con Fiat che ha raggiunto quota 70,6mila unità (+36,1% anno su anno) e una quota del 23,8% dal 20,5% di gennaio 2012.

Fiat si aspetta che il mercato brasiliano possa salire di circa il 5% anno su anno nel 2013. "Ma questo trend positivo dovrebbe indebolirsi quando gli incentivi svaniranno”, precisano gli analisti di Banca Akros (hold e target price a 4,60 euro), secondo cui la performance di Fiat in Brasile è buona e non scontata.

L'inizio d'anno è però ancora debole per le immatricolazioni auto in Italia, in calo del 18% anno su anno a 113.000 unità con Fiat che ha perso il 15% anno su anno a 34.000 immatricolazioni (quota di mercato in leggera crescita al 30,1%). "I risultati di Chrysler sono migliori delle attese. Peggio del previsto il dato italiano", osservano gli analisti di Intermonte (outperform confermato sul titolo), aggiungendo che le rassicurazioni dell'ad, Sergio Marchionne, che ha escluso un eventuale aumento di capitale sono positive.


Per gli analisti di Banca Imi (hold e target price a 4,56 euro) le immatricolazioni di autovetture italiane sembrano particolarmente negative e peggiori delle loro aspettative. Anche l'andamento di gennaio in Francia sembra un po' preoccupante. "Mentre ci aspettiamo un a stabilizzazione del mercato nei prossimi mesi e in particolare nel secondo semestre , riteniamo che il mercato automobilistico europeo rimarrà negativo e quindi manteniamo la nostra stima di un -3,6% ", precisano gli analisti della banca. " Come già avvenuto nei mesi scorsi , riteniamo che i volumi di Fiat rimarranno sostenuti dall'andamento ancora forte del mercato degli Stati Uniti".

La prolungata debolezza del mercato automobilistico italiano ( il terzo mercato per Fiat , rappresenta il 11% dei suoi volumi) non è una grande sorpresa per gli esperti di Kepler (hold e target price a 4,3 euro), visto che la loro previsione di un calo del mercato del 5 % quest'anno si basa su un miglioramento del trend entro la fine dell'anno , così come non sono una sorpresa le forti vendite negli Stati Uniti ( primo mercato per Fiat , costituisce il 39 % dei volumi del gruppo ) .