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Borse Europa fiacche, pesano prezzi greggio e materie prime

Un'immagine della Borsa di Londra. REUTERS/Suzanne Plunkett

LONDRA (Reuters) - L'azionario europeo è appesantito questa mattina dal debole andamento dei prezzi delle materie prime, che stanno penalizzando i titoli minerari e dei gruppi dell'energia.

Intorno alle 11,00 italiane il paneuropeo FTSEurofirst 300 perde quasi lo 0,4%. Londra segna un calo dello 0,6%, con una performance più fiacca rispetto a Francoforte (-0,5%%) e Parigi (-0,3%).

Ad appesantire il mercato britannico il calo dei minerari - che incidono per il 5% sulla capitalizzazione complessiva del listino inglese.

"La debolezza del prezzo del petrolio sta tenendo giù i mercati", dice John Plassard di Mirabaud Securities.

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I prezzi del greggio sono ricalati a 37 dollari a causa della debole domanda e dell'alta offerta. Il prezzo è sceso di circa i 2/3 dalla metà del 2014 come conseguenza di un eccesso di produzione che oscilla fra gli 0,5 e i 2 milioni i barili al giorno.

Il FTSE perde quasi 5% dall'inizio del 2015, mentre il paneuropeo FTSEurofirst 300 sale quasi del 6%. Meglio si sono mossi i mercati continentali europei che sono sostenuti dalle misure di stimolo decise dalla Banca centrale europea; dall'inizio dell'anno il Dax è in aumento del 10%.

Il mancato rimbalzo dei prezzi del petrolio sta facendo calare i titoli di Bp e Total, mentre le azioni delle aziende minerarie britanniche sono in calo per i timori sulle prospettive dell'economia cinese, il maggior consumatore mondiale di metalli.

Barclays (-0,7%) dovrà pagare 13,75 milioni di dollari per chiudere l'accordo con le autorità americane che hanno contestato alla banca londinese comportamenti irregolari: 10 milioni dovranno essere restituiti ai clienti e 3,75 milioni come multa. La banca, nell'accordo chiuso con l'Autorità di regolazione per l'industria e la finanza, non ha ammesso nè contestato gli addebiti.

Accordo in vista con gli Usa per Julius Baer che sale in borsa dopo aver ha reso noto di aver accantonato 200 milioni di dollari supplementari per transare contro le accuse di aver aiutato clienti americani a frodare il fisco Usa.

Orange, la compagnia di telecomunicazioni francese, potrebbe entrare nel settore dei media acquistando un partecipazione del 10% in Tf1, la maggiore televisione commerciale del Paese.