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BREAKINGVIEWS - BNP Paribas potrebbe far funzionare una fusione con Mps

Il simbolo del Monte dei Paschi di Siena. REUTERS/Giampiero Sposito (Reuters)

di Neil Unmack LONDRA (Reuters Breakingviews) - (L'autore è un editorialista di Breakingviews. Le opinioni qui espresse sono le sue) BNP Paribas dovrebbe pensare seriamente alla Banca Monte dei Paschi. Dopo la sanzione di quest'anno da 8,9 miliardi di dollari dalle autorità USA, gli azionisti della banca francese probabilemente pensano di avere avuto emozioni a sufficienza. Ma pure considerando i rischi, ci sarebbe una logica nel gettarsi sulla banca toscana. Un legame di questo tipo era stato considerato in passato. Comprare il Monte dei Paschi darebbe a Bnp una dimensione in Italia, facendo salire la Bnl dal sesto al terzo posto tra le maggiori banche del paese. Ma il peso dei rischi ha sempre prevalso sui vantaggi potenziali. La Fondazione che controllava metà del capitale della banca avrebbe potuto bloccare un accordo che avrebbe significato tagli nella sua città, l'esagerata esposizione della banca al debito sovrano italiano poteva pesare sul capitale e una già alta esposizione ai crediti deteriorati poteva scoprirsi sottostimata. Questi ostacoli stanno ora attenuandosi. La Fondazione è ora un socio di minoranza e i poteri italiani, in particolare la Banca d'Italia, vedrebbe con favore un acquirente straniero. L'asset quality review e il prossimo aumento da 2,5 miliardi di euro stanno dando solidità ai conti del Monte dei Paschi. E c'è un potenziale per estrarre valore dalla fusione. Le reti di BNP e Mps non hanno grandi sovrapposizioni, per cui riuscire a trovare sinergie del valore pari al 20% dei costi, come visto in alcune fusioni tra banche italiane, potrebbe essere difficile. Ma un più conservativo obiettivo di sinergie del 10% porterebbe a una somma di 260 milioni prima delle tasse. Allo stesso tempo la rete globale di Bnp permetterebbe a Siena di abbassare il costo di finanziamento: 20 punti base di risparmio corrisponderebbero a 260 milioni di euro. Tassate e capitalizzate, queste sinergie arrivano a valere 3,4 miliardi di euro - cioè l'attuale capitalizzazione di mercato del Monte dei Paschi. Gli investitori di BNP si potrebbero ancora preoccupare. A meno che non venga gestita con attenzione, l'acquisizione di Mps potrebbe portare la banca, per rispettare i requisiti richiesti alle banche di sistema, a dover aumentare il livello dei suoi requisiti di capitale di 0,5 punti percentuali. E crescere in un paese in deflazione come l'Italia, dove il credito ristagna e le sofferenze sono elevate, porta con sé dei rischi. Eppure la banca francese dovrebbe riflettere in questi termini. Potrebbe puntare a un merger tutto carta contro carta che darebbe agli azionisti di Siena un premio modesto: gli investitori della banca senese sanno che potrebbero soffrire dopo l'aumento di capitale e potrebbero guardare con favore la possibilità di avere una piccola quota in una banca più grande se ottenessero una parte tangibile di quelle sinergie. Bnp potrebbe usare i suoi muscoli più potenti o per partecipare a una eventuale ripresa in Italia, o per scorporare parte delle sue attività. Sarebbe un rischio che vale la pensa di correre. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italianoLe top news anche su www.twitter.com/reuters_italia