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Condono o tasse a rate: le entrate cominceranno a crescere solo nel 2021

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini (REUTERS/Massimo Pinca/File Photo)
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini (REUTERS/Massimo Pinca/File Photo)

La pace fiscale che dovrebbe scattare con la nuova Legge di Bilancio si mangerà nel 2019 un bel pezzo degli incassi della riscossione ordinaria. Ma non solo. Assorbirà anche il gettito della rottamazione “bis” che è appena iniziata. I soldi veri nelle casse dell’erario arriveranno solo a partire dal 2021.

I numeri

I conti sono quelli della relazione tecnica allegata alla bozza del decreto fiscale, che arriverà a metà ottobre con la Legge di Bilancio, e attribuisce alla rottamazione “ter” un gettito di 11 miliardi di euro in cinque anni. Si tratta di 2,2 miliardi di euro all’anno, a partire dal 2019.

La rottamazione “bis” meno conveniente

La possibilità di saldare i conti con Equitalia pagando solo il debito contestato, senza gli interessi e le sanzioni, darà un colpo d’arresto alla riscossione ordinaria. Se è vero che dovrebbero entrare 2,2 miliardi di gettito della nuova misura, la Ragioneria indica un minor incasso di 2,1 miliardi dalla riscossione ordinaria. La maggior parte di chi ha aderito alla rottamazione “bis” – che dovrebbe portare 2 miliardi tra qui e il 2020 – troverà più conveniente aderire al nuovo provvedimento che consente di spalmare il debito in 5 e non solo in 2 anni.

Minor incasso

Nel 2019 per la rottamazione “bis” si prevede un minor incasso di 130 milioni di euro, che porta il totale del gettito delle sanatorie fiscali del 2019 a -90 milioni di euro. Nel 2020 la situazione dovrebbe migliorare, con il ricalcolo della vecchia rottamazione.

Il gettito positivo

Nel 2020 ci dovrebbe essere il cambio di rotta, con un gettito aggiuntivo di 1,2 miliardi che diventeranno 1,6 nel 2021, 3,6 nel 2022 e 2023. Il totale è di circa 10 miliardi, uno in meno del gettito previsto con la nuova rottamazione.

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