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Cookie, l'UE vuole mettere un freno

I cookie sono delle piccole stringhe di testo che si installano nel browser e di fatto monitorano tutto ciò che facciamo online.
I cookie sono delle piccole stringhe di testo che si installano nel browser e di fatto monitorano tutto ciò che facciamo online.

I cookie, questi sconosciuti. Ignorati dalla maggior parte degli internauti per anni, oggi ci appaiono ogni volta che ci colleghiamo a un nuovo sito web, che ci chiede di acconsentirne l’uso. “Questo sito utilizza cookie per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie” si legge. Questo avviso è obbligatorio per i siti web dal giugno 2015, ma di norma i cittadini chiudono l’avviso, cliccano ok, e tanti saluti.

Ma cosa sono i cookie e a cosa servono? Sono delle piccole stringhe di testo che si installano nel browser e di fatto monitorano tutto ciò che facciamo online. A quali siti ci colleghiamo, quali ricerche facciamo, che cosa acquistiamo online, quali sono le nostre passioni e i nostri interessi e quali sono le notizie che cerchiamo e leggiamo. Ufficialmente questo software ci dovrebbe spiare per rendere più veloce e gradevole la navigazione, anticipando le nostre volontà e mostrandoci argomenti di nostro interesse. Ufficialmente, perché in verità i cookie hanno un valore inestimabile per chi vende o compra spazi pubblicitari.

Volete cambiare auto e siete andati a curiosare sul sito di una determinata marca, studiando un determinato modello? Miracolosamente, già dopo pochi minuti, navigando sui social network o su altri siti vedete che le pubblicità presenti riguardano proprio quella Casa automobilistica e quel modello. La ‘colpa’ è proprio dei cookie. Un’attività cui ora l’Unione Europea vuol mettere un freno.

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Secondo il sito statunitense Politico la Commissione Ue ha già pronto la bozza di una direttiva che vieterebbe i cookies dei soggetti terzi. Sì, perché un conto è se un determinato sito ci ‘spia’ per darci un’esperienza di navigazione migliore (per esempio, un sito di informazioni potrebbe mettere in prima pagina le notizie sui temi che più ci interessano), un conto è se i cookie vengono da società di marketing e pubblicitarie, che ci spiano per provare a venderci prodotti contro la nostra volontà.

Una proposta che dovrebbe essere molto stringente e che vede il plauso delle associazioni dei consumatori e di quelle a garanzia della privacy. Ma che vede sul piede di guerra le aziende pubblicitarie, in particolare quelle europee. Sì, perché una legge UE sui cookie riguarderebbe solo le aziende basate in Europa, mentre per le multinazionali americane (per esempio Google) non avrebbe valore. Dando un vantaggio enorme, dunque, alle aziende americane rispetto a quelle europee. Senza limitare i rischi di privacy per gli internauti.