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Crisi energetica, anche la stufa diventa inaccessibile: Italia senza legna e pellet

Wood stove heating with in foreground wood pellets - economical heating system concept
Crisi energetica, anche la stufa diventa inaccessibile: Italia senza legna e pellet (Media Raw Stock via Getty Images)

Con la crisi energetica in atto, le bollette diventano sempre più salate e in vista dell’inverno gli italiani si adoperano per risparmiare. Prima regola: abbassare i termosifoni e - laddove possibile - preferire stufe e camini. Tuttavia, non mancano i problemi: anche legna e pellet sono sempre più difficili da trovare.

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La legna da ardere è diventata l’oggetto del desiderio di moltissimi italiani, che temono di rimanere senza gas. Eppure è carissima e difficile da reperire. È un altro effetto della crisi energetica alimentata dallo scoppio della guerra in Ucraina.

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I primi aumenti sono stati segnalati in primavera, ma è nel corso dell’estate che i prezzi sono lievitati radicalmente. Un bancale di faggio, pari a circa 7 quintali, raggiunge picchi di 300 euro, quasi il doppio rispetto alle cifre del 2021. Solo un anno fa, infatti, in Trentino la stessa quantità di legna costava tra i 150 e i 170 euro.

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Non va meglio a chi possiede una stufa a pellet, il cui prezzo è quasi triplicato. Un sacco da 15 kg è passato dai 5 agli attuali 13/14 euro.

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A confermarlo è la testimonianza di Alberto Defant, commerciante di legname di Terlago, non distante da Trento. “Ogni giorno dalle 10 alle 15 persone entrano nel mio negozio chiedendomi legna da ardere, che io ho esaurito da un mese. Mai visto una cosa del genere: è un prodotto quasi introvabile, ha raccontato al quotidiano la Repubblica.

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