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Giornata tranquilla in vista della festività negli USA

L’economia britannica mostra segnali di debolezza

di Arnaud Masset

Contrariamente alle aspettative, l’economia britannica ha resistito bene al voto sulla Brexit e finora i dati economici hanno sorpreso costantemente al rialzo. Iniziano, però, a formarsi dei nuvoloni all’orizzonte, perché la Brexit vera e propria preoccupa le imprese e i consumatori. A gennaio, le vendite al dettaglio del Regno Unito sono risultate deboli, l’indice primario si è contratto dello 0,2% m/m rispetto al +0,7% previsto. Inoltre, il dato del mese scorso è stato rivisto al ribasso, al -2,2% rispetto al -2% delle stime iniziali. Da dicembre le spese sono smorte e i clienti dei negozi al dettaglio si preparano allo shock della Brexit. Non ci aspettiamo un miglioramento di questo trend nel breve termine, considerando l’aumento dell’inflazione e le crescenti preoccupazioni per un Regno Unito fuori dall’Unione Europea.

Stamattina la sterlina britannica ha recuperato parzialmente le perdite di venerdì, guadagnando lo 0,55% contro il biglietto verde; la coppia GBP/USD ha toccato quota 1,2480. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) medio termine, la tendenza rimane negativa perché gli operatori sono restii ad assumere posizioni lunghe prima dell’inizio dei negoziati. Stando ai dati della CFTC, la scorsa settimana le posizioni speculative corte nette sono rimaste stabili, pari circa al 30% del totale delle posizioni aperte. Sul fronte tecnico, la forte resistenza a 1,28 continuerà a frenare i rialzi, invece al ribasso l’area a 1,23-1,24 fungerà da supporto.

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Continua la ripresa dell’economia russa

di Yann Quelenn

Nelle prossime ore, in Russia sarà diffuso il tasso di disoccupazione, che dovrebbe salire dal 5,3% al 5,4%. Questo aumento, però, dovrebbe essere di natura puramente stagionale, perché in Russia la disoccupazione tende ad aumentare in questa stagione dell’anno.

Al momento, ciò che c’interessa davvero è l’aria che si respira fra le imprese e sembra che dall’elezione di Trump vi sia maggiore fiducia nell’economia russa, perché si prevede un disgelo delle relazioni fra i due paesi, e addirittura rapporti più cordiali.

Anche i prezzi delle materie prime sono in aumento e ciò sta aiutando sicuramente la Russia, sebbene i prezzi del greggio siano bloccati sotto i 54 USD. Per quest’anno il Ministero dello Sviluppo Economico prevede una crescita del PIL pari allo 0,6%. Al momento i dati fondamentali mostrano un momentum positivo; da notare, in particolare, l’aumento della produzione nel settore manifatturiero e delle materie prime.

Sul fronte valutario, il rublo si sta rafforzando da più di un anno e crediamo che questa tendenza proseguirà anche nel 2017. Ricaricare le posizioni in rublo è una buona strategia operativa. Il nostro obiettivo è 50 rubli per un dollaro entro la fine dell’anno.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online