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I verbali della Fed sorprendono i mercati

I verbali della Fed sorprendono i mercati

di Yann Quelenn

Dai verbali della riunione della Fed di aprile emerge che gran parte dei membri della banca centrale USA è pronta ad alzare i tassi alla prossima riunione. L’EUR/USD ha reagito bruscamente, scendendo a 1,1220 per poi consolidarsi. A sorpresa, la Fed sta assumendo di nuovo un’impostazione da falco, con i mercati che invece avevano praticamente escluso un rialzo a giugno. Prima della pubblicazione dei verbali la probabilità di un rialzo a giugno si attestava al 4%, ora è salita al 32%.

Sull’onda della pubblicazione dei verbali, i rendimenti dei titoli di Stato a scadenza breve hanno raggiunto i massimi da due mesi, attestandosi allo 0,89%. Invece i mercati azionari USA hanno chiuso la seduta quasi piatti, perché crescono i timori di una possibile fine dell’era dei soldi gratuiti. Non dimentichiamo, però, che un rialzo sarà possibile solo se l’economia si riprenderà. I mercati, che finora si erano concentrati sulle condizioni globali, ora esaminano scrupolosamente il vero stato dell’economia a stelle e strisce. La spesa dei consumatori, piuttosto debole, sarà monitorata con particolare attenzione. Riteniamo che i mercati sopravvalutino l’eventualità di un intervento a giugno e che il dollaro dovrebbe continuare a soffrire in vista della riunione di giugno. Ricarichiamo le nostre posizioni rialziste sull’EUR/USD.

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Verbali della riunione di Banxico

In previsione di un possibile rialzo del tasso della Fed, torniamo a concentrarci sulle possibile reazioni delle valute dei mercati emergenti. Oggi saranno pubblicati i verbali della riunione della Banxico. Sospettiamo che, in generale, la banca centrale messicana si manterrà sulla difensiva, soprattutto vista le minacce poste dall’inflazione e dalla volatilità sul forex dovute alla politica della Fed. La scorsa settimana l’IPC (Francoforte: IPEN.F - notizie) messicano di aprile è calato allo 0,32% m/m, per effetto della flessione dei prezzi dei generi alimentari deperibili e dell’andamento del forex. In prospettiva, ci aspettiamo una stabilizzazione dei prezzi degli alimenti, in linea con le previsioni d’inflazione di fine anno, pari al 2,8%. Con l’inflazione sotto controllo, invece di intervenire di nuovo, la Banxico adotterà un approccio attendista, in attesa di capire come si svilupperanno il corso dei tassi della Fed e i prezzi delle materie prime. In precedenza, un rialzo del tasso di 50 punti base durante la riunione e pesanti interventi sul forex hanno generato un rallentamento del calo dell’MXN, senza far deragliare l’attività economica.

Tuttavia, se con l’avvicinarci di giugno dovesse continuare il rally dei rendimenti USA, la prevista debolezza del peso messicano (e di gran parte delle valute dei mercati emergenti) potrebbe richiedere un intervento più marcato rispetto a un intervento non programmato sul forex. Il timore di un intervento sul forex non sembra però preoccupare gli orsi dell’MXN. Anche se non abbiamo un livello nel caso in cui il mercato tornasse ad assumere un comportamento da “taper tantrum”, la Banxico dovrebbe reagire sferrando un duplice attacco (interventi a sorpresa sul forex e rialzo del tasso d’interesse). Altrove, rimanendo nello spazio dei mercati emergenti, la SARB sudafricana dovrebbe aumentare il tasso sui pronti contro termine di altri 25 punti base, portandolo al 7,00% (anche se la previsione generale propende per un tasso invariato), perché i livelli dell’IPC dovrebbero superare l’obiettivo prefissato e la debolezza dello ZAR amplifica i rischi. Si teme che, per il momento, la debolezza delle dinamiche di crescita frenerà la SARB da un intervento. Continuiamo a credere che la Fed non restringerà la sua politica a giugno. Tuttavia, questo non è il momento per avventurarsi nelle valute dei mercati emergenti.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online