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In un'economia il denaro è importante, non fondamentale

Quando si guarda al cuore dell'economia, molto spesso la maggior parte delle persone pensa istintivamente al denaro. In quanto merce di scambio, e quindi altamente riconosciuto, esso gioca indubbiamente un ruolo importante all'interno della vita quotidiana degli individui. Non c'è da meravigliarsi se sia sulla bocca di tutti e nelle mani di tutti, così come nei pensieri di tutti. Ma è davvero così importante come crede la maggior parte degli individui? È davvero così importante come crede una determinata cerchia di accademici? Quanto dell'attività economica è influenzata realmente dal denaro? Queste sono tutte domande che all'apparenza sembrano scontante e sicuramente lo sono per chi non dispone di una teoria del capitale solida e coerente. In questo modo è facile ridurre tutte le soluzioni ai problemi economici a "semplici" manipolazioni degli aggregati monetari.

Travisando l'argomento chiave, si alimenta una fucina di errori che vanno a distorcere la percezione della realtà e con essa inficiare un andamento genuino dell'attività economica. Indirizzare la propria critica ai vari errori che scaturiscono dall'errore fondamentale è ovviamente una pratica controproducente, ma è pratica comune da parte della maggior parte dei critici. Sebbene abbiano tutte le ragioni di questo mondo a disinnescare bombe ideologiche simili, non si accorgono come tale sia solamente uno spreco di energie e attenzioni. Perché? Perché la maggior parte dei lettori non è in grado di seguire lunghe catene di ragionamento. Figuriamoci se queste si dipanano lungo una serie "infinita" di critiche ad una miriade di argomenti diversi.

Grattare lo strato su cui si sono sedimentati errori ideologici su errori ideologici non è sufficiente. È necessario scavare fino alla radice ignorando i vari strati di errori che nel tempo si sono sedimentati. Oggi inizieremo proprio da lì.

ALLE ORIGINI

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Perché il denaro è così importante? In realtà non lo è. È utile, certo, ma non è importante nella vita di tutti i giorni, così come non lo è nel tessuto produttivo della società. Il suo ruolo si inserisce nel grande arazzo chiamato tessuto economico e, così come altri motivi sulla sua superficie, è indispensabile per capire il disegno nel suo complesso. Ciò significa che la mancanza di uno solo di questi motivi rappresenta la base per distorcere inevitabilmente il significato e il senso del disegno rappresentato sull'arazzo. Il denaro si inserisce in questo contesto e, sebbene rappresenti il motivo più ampio, la sua importanza è diluita nel complesso degli altri motivi. Perché? Perché è nell'occhio dell'osservatore che si viene a creare la comprensione del disegno rappresentato dall'arazzo. Questo significa che il punto fermo da cui bisogna partire quando si vuole analizzare il tessuto economico, è l'individuo agente.

Attraverso le sue azioni egli mette in atto quelli che sono i suoi desideri e le sue necessità, creando all'interno del tessuto economico una serie di movimenti che hanno una causa ed un effetto. L'importanza delle azioni degli individui agenti è proprio questa: influenzano in modo preponderante causa/effetto in economia. Ciò vale anche per il denaro. Pensate solo per un momento a Bitcoin: che valore avrebbe avuto se non fosse stato ampiamente commerciato dalla maggior parte degli attori di mercato?

Le azioni degli individui agenti sono il cuore dell'economia e attraverso il loro studio possiamo attribuire potenziali valori assegnati ai vari elementi costituenti l'ambiente economico. Infatti, sebbene l'imprevedibilità delle azioni umane non ci permetta d'essere assoluti, possiamo affermare senza paura d'essere smentiti che le azioni umane sono volte a massimizzare due parametri fondamentali della nostra vita: tempo ed efficienza. Attraverso di essi possiamo strutturare meglio la nostra esistenza e migliorarla dal punto di vista della condizione e del benessere. In particolar modo, il fenomeno dell'azione umana è un fenomeno apodittico, poiché con esse gli esseri umani affermano la vita e di conseguenza la volontà di migliorarla.

Facendo ricorso alle azioni umane, quindi, gli individui agenti stilano una scala di priorità nella loro vita e attraverso di essa scelgono quegli elementi più importanti nella loro vita. Una conseguenza di questa scelta è il valore d'uso conferito ad ogni elemento preso in considerazione. Tale processo è noto come "economizzazione" delle risorse economiche, ovvero, la valutazione e la distinzione d'uso dei vari elementi presi in considerazione dall'essere umano; in questo modo egli differenzia tra bene di consumo e bene strumentale i vari elementi presenti nell'ambiente economico, assegnando ad ognuno un costo di opportunità che è pronto a pagare in caso di errore. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) corso del tempo l'individuo agente è passato attraverso diverse organizzazioni sociali che hanno caratterizzato i suoi rapporti e relazioni con gli altri esseri agenti, passando quindi da stati autarchici a stati cooperativi. È solo attraverso questi ultimi che l'essere umano è riuscito a sviluppare una struttura sociale grazie alla quale ha potuto vincere lo scontro con la sopravvivenza della propria razza, assestando colpi fatali alla povertà e all'inedia. La cooperazione tra gli esseri umani s'è rivelata, quindi, la carta vincente per conquistarsi un posto rivelante nella storia del mondo.

La cooperazione, ovviamente, crea aggregati sociali in cui i vari individui agenti comunicano attraverso il linguaggio commerciale: lo scambio. Migliorare, quindi, la propria condizione individuale ha significato entrare in contatto con altri esseri agenti per soddisfare necessità e desideri in modo da soddisfare i propri. L'autarchia, infatti, permetteva agli individui d'entrare in possesso di una ristretta gamma di elementi coi quali la vita acquistava un tono grigio e malinconico. Sebbene la sussistenza sia il primo problema che l'essere umano tenda a risolvere, il ventaglio dei suoi desideri è pressoché infinito e comunicare attraverso lo scambio con altri esseri umani gli ha permesso di esplorarlo con maggiore profondità. In poche parole, l'essere umano ha iniziato a scalare la Piramide di Maslow. Ciò ha significato che ogni volta che una porzione di tale Piramide veniva garantito da una solida produzione, si sarebbe passati a quello successivo. Ad esempio, una volta che l'offerta di pane sarebbe stata garantita ogni giorno a quante più persone possibili, gli individui agenti avrebbero potuto anche preoccuparsi della produzione di pizza. Le economie di scala hanno aiutato non poco in questa operazione.

Sta di fatto che ciò che hanno ricercato con costanza e perseveranza gli individui agenti è stata una specializzazione delle loro mansioni. Più sarebbe stata raffinata la loro produzione, più avrebbe avuto la possibilità di attirare le attenzioni di un gruppo più ampio di individui agenti, e più questi ultimi sarebbero stati disposti a scambiare la loro produzione con la sua. In altre parole, gli individui agenti avrebbero iniziato a tessere la tela dell'arazzo. Più l'offerta dei loro beni sarebbe circolata, più avrebbero avuto la possibilità di entrare in possesso di una serie di beni tutti diversi tra loro, potendo quindi migliorare in modo esponenziale la loro condizione di vita e benessere. Fin qui, ovviamente, tutto bene poiché parrebbe un posto idilliaco in cui vivere, visto che tutti potrebbero entrare in possesso di ciò che desiderano in un solo e semplice scambio. Ma le cose non sono andate così, perché l'imprevedibilità giocata dalle azioni dell'essere umano è un fenomeno che, nonostante possa essere fonte d'incertezza, incarna lo scudo attraverso il quale potersi difendere da qualsiasi atto manipolatorio esterno a lungo termine.

Questo significa che in una società con forti possibilità di crescita, il bacino di desideri e necessità da soddisfare si sarebbe ramificato in rivoli altamente dispersivi e difficilmente controllabili. A sua volta, questo significa che sarebbero stati necessari una serie estenuante di scambi affinché tutti i desideri all'interno del tessuto economico potessero essere soddisfatti. Come abbiamo detto in precedenza, i due parametri che la maggior parte degli individui tiene a tendere in alta considerazione sono tempo ed efficienza. Di conseguenza girare per la città tutto il giorno per portare a termine una serie estenuante di scambi e poter quindi entrare in possesso dell'elemento finale desiderato, è quanto di meno efficiente possa esistere. Per non parlare dello spreco di tempo. Infatti, la "doppia coincidenza dei valori" sarebbe stato l'ostacolo principale affrontato dagli scambi tra individui agenti, oltre al problema secondario della divisione del capitale da commerciare. Vale (Swiss: VALE.SW - notizie) a dire, era arduo scambiare una mucca per una sedia.

Ciò di cui si necessitava era un "intermediario". Gli attori di mercato pensavano in questi termini? Assolutamente no. Non si sono mai posti il problema. Come ricordato in precedenza, uno dei loro desideri più pressanti era quello di migliorare tempo ed efficienza nella loro vita. Questo vuol dire che hanno iniziato ad utilizzare quelle merce che avevano una certa frequenza di scambio all'interno della società come mezzo intermedio con il quale raggiungere lo scopo che si erano prefissati all'inizio dello scambio. Vale a dire, se un attore di mercato aveva inizialmente intenzione di entrare in possesso del pane del panettiere, ma quest'ultimo era allergico al pesce che pescava, allora l'attore di mercato avrebbe potuto scambiare il pesce con il sale (la merce con il pi&ug Autore: Francesco Simoncelli Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online