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Indici asiatici: i compratori tornano a farsi vedere

Gli indici azionari asiatici hanno recuperato le perdite di inizio sessione pressoché interamente e si accingono a chiudere in maniera positiva, o comunque molto vicino alla parità, il primo giorno di questa settimana. A sostenere la ripresa sono stati soprattutto sia i titoli finanziari che su quelli ritenuti invece più difensivi, grazie ai quali la striscia di sessioni positive potrebbe non venire interrotta. La sensazione che si è avuta questa notte, a detta di molti analisti, è che gli investitori stiano sfruttando ogni ribasso per tornare a comprare e in effetti questa notte pare avere confermato tale dinamica. Se prendiamo in esame il Nikkei, gli unici titoli che appaiono ancora in difficoltà sono quelli delle società esportatrici dal momento che queste non sono affatto favorite dalla forza dello Yen. Certo è che la valuta giapponese nelle ultime settimane ha iniziato a deprezzarsi e nella prospettiva della continuazione di tale movimento alcuni operatori (i primi in questo senso) hanno cominciato a comprare titoli di società esposte verso l’export. Tale operazione, che di fatto prova ad anticipare un nuovo deprezzamento della valuta giapponese, è molto interessante anche se va sottolineato il fatto che sia pressoché completamente legata all'andamento del cambio UsdJpy.

Questa settimana inizierà con Mario Draghi che da Bruxelles parlerà delle conseguenze del Brexit oggi pomeriggio alle 15:00. Raccomandiamo molta attenzione in quanto il governatore della BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) , considerata la delicatezza dell’argomento che andrà a trattare, potrebbe generare volatilità sui mercati finanziari. Domani sarà invece il turno del PIL americano, mercoledì di quello canadese e del meeting dell’OPEC e la settimana si chiuderà venerdì con l’ultimo Jobs Report prima della decisione che la Federal Reserve comunicherà il 14 dicembre relativamente ai tassi di interesse. Se la settimana passata è scivolata via tranquillamente, cosi non si può dire di questa che invece sarà molto probabilmente all'insegna della volatilità.

Autore: Bonetti Financial Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online