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Lombardia apripista ripresa Italia, Pil +0,2% in 2014

MILANO (Reuters) - La Lombardia ha anticipato la ripresa dell'economia italiana, lasciandosi alle spalle la recessione già nel 2014. E' quanto emerge dal rapporto annuale sull'economia regionale a cura della sede milanese di Banca d'Italia, secondo cui l'anno scorso il Pil lombardo è cresciuto dello 0,2%, a fronte di una flessione dell'indicatore nazionale dello 0,4%. Numeri che confermano il minore impatto della crisi nella regione, che nel periodo 2007-2014 ha perso 3,2 punti percentuali di Pil, contro il calo di 8,9% a livello nazionale. I segnali relativi ai primi tre mesi di quest'anno sono positivi, e prefigurano il proseguimento della crescita, che resta tuttavia fragile e procede a un ritmo rallentato. Secondo le stime di Bankitalia, il Pil italiano dovrebbe crescere nell'ordine dello 0,5-1% quest'anno. Tra i segnali positivi registrati in Lombardia già l'anno scorso, l'aumento del fatturato dell'industria (+0,7%), degli ordinativi delle imprese (+0,8%), della produzione industriale (+1,5%) e la prima variazione positiva della domanda interna dopo tre anni (+0,9%). Se gli investimenti fissi lordi, componente che più ha determinato l'erosione del Pil negli anni della crisi, nel biennio 2012-2014 hanno proseguito la caduta, l'anno scorso, sottolinea il rapporto, è cresciuta la spesa per investimenti in macchinari e attrezzature (+3%), "tendenza che sarebbe confermata nelle previsioni formulate per le aziende nei primi tre mesi del 2015". D'altra parte, sempre per quanto riguarda la prima frazione di quest'anno, viene segnalata una nuova caduta dei prestiti bancari alla clientela residente in regione, pari a -2,2% su anno da -2,9% dei tre mesi precedenti. Il calo è guidato dalla contrazione dei finanziamenti al tessuto produttivo, che nel 2014 sono scesi del 4,2%. Una tendenza che si è confermata anche all'inizio di quest'anno, sebbene le imprese per la il primo semestre del 2015 prefigurassero un ulteriore allentamento delle condizioni di offerta dei finanziamenti. Sul fronte del mercato del lavoro, il numero di occupati residenti in Lombardia è cresciuto l'anno scorso dello 0,4%, in linea con l'aumento registrato a livello nazionale, mentre il tasso di occupazione è rimasto sostanzialmente fermo al 64,9%, stabilmente più alto della media italiana. Il tasso di disoccupazione è salito lievemente all'8,2%, a fronte dell'aumento delle persone in cerca di lavoro (+2,6%), restando comunque più basso dell'analogo dato italiano per l'anno scorso (12,7%). Parallelamente con l'avvio della ripresa, nel 2014 le imprese lombarde hanno ridotto il ricorso alla cassa integrazione: le ore di Cig sono infatti aumentate dello 0,8% contro +9,7% del 2013. L'eredità della crisi ha comunque colpito duramente il tessuto sociale: il rapporto curato dalla sede milanese di Bankitalia evidenzia come tra il 2007 e il 2012 il reddito reale delle famiglie sia diminuito del 2,7%, colpendo soprattutto le famiglie meno abbienti, con conseguente incremento delle disuguaglianze. Nonostante la migliore tenuta dell'economia lombarda rispetto al resto d'Italia, infine, viene segnalato un aumento dell'emigrazione all'estero, (+0,5% ogni mille abitanti tra il 2011-2013 rispetto al triennio 2005-2007, in linea con il dato nazionale), con la variazione più elevata segnalata nella classe d'età tra i 25 e i 34 anni e tra i laureati. Un elemento, quest'ultimo, che se da un lato mostra una maggiore dinamicità e preparazione dei giovani lombardi, evidenzia come la crisi abbia intaccato la capacità dell'economia regionale di trattenere il proprio capitale umano. (Elvira Pollina) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia