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La saggezza di Adam Smith per i nostri tempi

La costante crescita della spesa pubblica, della tassazione e della regolamentazione degli affari economici negli Stati Uniti e in molte altre parti del mondo, ha sollevato nuovamente la questione fondamentale del controllo politico e dell'intervento sul mercato. Il 5 giugno scorso è stato il 293° compleanno del famoso economista scozzese Adam Smith, e forse val la pena di ricordare le sue intuizioni sulla superiorità del libero mercato rispetto alla mano pesante dello stato.

Adam Smith è nato il 5 Giugno 1723 nel piccolo villaggio di Kirkcaldy, Scozia. Lo crebbe la madre dopo che il padre morì quando lui aveva solo due mesi di vita. Smith avrebbe potuto avere un futuro diverso quando all'età di quattro anni venne rapito da una banda di zingari. Fortunatamente per il genere umano venne formato un drappello di persone e fu salvato.

Era notoriamente distratto. Una volta cadde in un pozzo al lato della strada, mentre conversava animatamente con un amico. In un'altra occasione si fece una bevanda a base di pane e burro e dichiarò che fosse il tè peggiore che avesse mai preparato.

Smith fu professore di filosofia morale per più di dodici anni presso l'Università di Glasgow (1751-1763). Lasciò l'università per servire come precettore del figlio di un nobile inglese per tre anni, dopo di che venne premiato con una pensione privata che gli diede il tempo di lavorare sul libro di cui è più famoso, "Indagine sulla Natura e sulle Cause della Ricchezza delle Nazioni."

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"La Ricchezza delle Nazioni" venne pubblicato nel marzo 1776, pochi mesi prima della firma della Dichiarazione d'Indipendenza Americana nel luglio del 1776. Se i Padri Fondatori americani articolarono nella loro Dichiarazione il caso politico in favore della libertà individuale, Adam Smith presentò la tesi complementare in favore della libertà economica e della libera d'impresa.

Un “sistema di libertà naturale”

Un motivo per scrivere il libro era quello di confutare il sistema allora esistente di controlli e regolamenti statali pervasivi, noti come mercantilismo. Adam Smith dichiarò che se fosse stata abrogata l'interferenza statale nel mercato, sarebbe sorto al suo posto quello che definì un "sistema di libertà naturale".

Ogni individuo, fino a quando non violava le "leggi della giustizia" – il rispetto per il diritto di ogni persona alla vita, alla libertà e alla proprietà acquisita in modo onesto – sarebbe stato "lasciato perfettamente libero di perseguire il proprio interesse e di portare la sua industria e il suo capitale in concorrenza con quelli di qualsiasi altro uomo o gruppo di uomini."

Quali sono, dunque, le funzioni dello stato in questo "sistema di libertà naturale"? Adam Smith gli assegnò un piccolo insieme di competenze legate all'autorità politica.

  • In primo luogo, la difesa nazionale: la protezione contro gli attacchi aggressivi di altri paesi che minaccerebbero la libertà e la sicurezza dei cittadini;

  • In secondo luogo, la polizia e i tribunali: garantire ad ogni cittadino la vita, la libertà e la proprietà contro ladri e banditi, e risolvere le controversie che possono insorgere tra gli uomini;

  • E, in terzo luogo, la fornitura di un piccolo manipolo di "opere pubbliche" come strade, ponti, dragaggio dei porti e simili. Fatta eccezione per un paio di altre attività limitate e ristrette, secondo Adam Smith tutte le altre questioni sarebbero state lasciate alle scelte e alle decisioni degli individui.

Il sistema della libertà naturale concepito da Smith, di conseguenza, era molto vicino all'ideale laissez-faire di libero mercato.

I pericoli dell'ingegneria sociale

Aveva timore di estendere il controllo dello stato al di là di questi doveri ristretti, perché era facile che coloro che chiamava "uomini del sistema" abusassero del potere politico. Questi sono coloro che oggi chiameremmo "ingegneri sociali" o "pianificatori paternalisti", i quali presumono di avere una conoscenza superiore rispetto a quella di tutti gli altri.

L'ingegnere sociale considera i membri della società come delle semplici pedine sulla "grande scacchiera della società", da spostare a suo piacimento senza soffermarsi a pensare che ciascuna di queste "pedine" è viva, pensa, valuta e pianifica individualmente le proprie decisioni.

Come scrisse Adam Smith nel suo libro, "La Teoria dei Sentimenti Morali" (1759):

"L'uomo del sistema, al contrario, ritiene di essere molto saggio nella sua presunzione, ed è spesso così innamorato della presunta bellezza del proprio piano ideale di governo, che non riesce a concepirne la minima deviazione."

"Va avanti affinché possa essere implementato completamente e in tutte le sue parti, senza alcun riguardo né per i grandi interessi o per i forti pregiudizi che potrebbero opporvisi; sembra immaginare di poter essere in grado organizzare i diversi membri di una grande società con la stessa facilità con cui la mano organizza i vari pezzi su una scacchiera."

"Egli non ritiene che i pezzi sulla scacchiera possano avere un altro principio di movimento al di fuori di quello impresso dalla sua mano; ma nella grande scacchiera della società umana, ogni singolo pezzo ha un principio di movimento proprio, del tutto diverso da quello che il legislatore potrebbe scegliere d' imprimere su di esso."

Gli "uomini del sistema" si considerano superiori agli altri, e quest'ultimi devono conformarsi obbligatoriamente al loro progetto politico. Come osservò Smith:

"Insistere sull'applicazione di un'idea particolare nonostante tutte le opposizioni, significa dare sfoggio del più alto grado di arroganza. Significa erigere il proprio giudizio a standard supremo di giusto e sbagliato. Significa immaginarsi l'unico uomo saggio in tutto il Commonwealth, e per questo degno di essere ascoltato in tutto e per tutto."

La divisione del lavoro e l'associazione umana

Ma se gli stati e gli ingegneri sociali non devono pianificare e dirigere il come e il dove delle questioni economiche legate alla vita quotidiana degli attori di mercato, com' è possibile garantire la produzione di prodotti e servizi che la gente desidererà acquistare per soddisfare i propri desideri?

Adam Smith affermava che i rapporti economici della società non hanno bisogno di una guida e della mano dominante dello stato. Essi emergono naturalmente e spontaneamente, senza ordini politici o direttive politiche.

Grazie ai talenti e alle abilità intrinseche e acquisite delle persone, in ogni società è emerso un sistema di divisione del lavoro. La gente inizia a specializzarsi in quella che ritiene che sia la propria specialità produttiva e che ritiene di poterla creare comparativamente meglio rispetto agli altri; offrendo questo tipo di produzione a qualcun altro, si decide di entrare in possesso di altri oggetti che vengono prodotti comparativamente meglio da altri individui. Adam Smith lo spiegò così:

"È il motto di ogni padre prudente di famiglia: non tentare di fare qualcosa che gli costerà di più farla che comprarla. Il sarto non tenta di creare le proprie scarpe, ma le acquista dal calzolaio. Il calzolaio non cerca di crearsi i propri vestiti, ma si avvale dei servizi di un sarto. Il contadino non cerca di fare né l'uno né l'altro, ma si avvale dei servizi di queste due figure."

"Tutti loro trovano che sia meglio impiegare la loro industria laddove hanno un qualche vantaggio rispetto ai vicini, e utilizzare in un secondo momento la loro produzione, o parte della loro produzione, per acquistare quei prodotti che non riuscirebbero a creare da soli."

"Quella che viene definita prudenza nella conduzione degli affari familiari, difficilmente può essere definita follia quando pensiamo ad un grande regno. Se un paese straniero può fornirci una merce a prezzi più convenienti, meglio comprarla da loro con una parte dei prodotti della nostra industria in cui siamo migliori."

Interesse personale razionale e la “mano invisibile”

Questa divisione del lavoro crea una rete ineludibile d' interdipendenza umana in cui ognuno si specializza nella produzione di una piccola manciata di merci, e le utilizza come suo mezzo di pagamento per acquistare la produzione di altri.

Se questa rete di divisione del lavoro esiste e opera in un "sistema di libertà naturale", ogni uomo scoprirà presto che è nel proprio interesse usare le proprie attività in modi che miglioreranno le condizioni degli altri esseri umani, come mezzo più sicuro per raggiungere i propri obiettivi.

Proprio perché il "sistema della libertà naturale" esclude la violenza, il furto o la frode, l'unico modo in cui ogni individuo può acquisire da altri ciò che desidera è usare le proprie conoscenze, abilità e risorse affinché gli permettano di produrre e offrire agli altri ciò che desiderano ed entrare infine in possesso, attraverso lo scambio, di quello che voleva in primo luogo.

Così, anche se non è sua intenzione migliorare le condizioni di vita degli altri, è nell'interesse di ogni individuo dedicare i suoi sforzi per servire i bisogni di questi altri, come un mezzo per raggiungere i propri fini. E, in tal modo, l'effetto cumulativo per la società, sosteneva Adam Smith, era che i prodotti più apprezzati venivano creati e offerti sul mercato.

Questi risultati erano di gran lunga superiori a qualsiasi tentativo da parte del potere politico di orientare la produzione in varie direzioni. L'autorità politica non possiede né la conoscenza, né la sapienza, n&eac Autore: Francesco Simoncelli Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online