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Tasse su finanza: meno trader, più investitori e scommettitori

L’analisi dei dati e dei numeri non sempre è agevole e chiara, lasciando il campo ad interpretazioni spesso più soggettive che oggettive. Il rapporto Assosim sugli scambi di strumenti finanziari del 2016 evidenzia le seguenti tendenze:

  1. Crollo mercato spot azionario ed obbligazionario

  2. Consolidamento del trend del risparmio gestito passivo (Etf)

  3. Aumento degli scambi sul mercato dei derivati Idem

Sul punto uno è quasi certo l’impatto dell’esponenziale aumento dell’imposizione fiscale sulla finanza negli utlimi anni (bollo su deposito titoli, aumento capital gain da 20% a 26%, tobin tax) concomitante con la riduzione dei tassi di interesse ormai negativi per alcune emissioni di bond. Il calo di volumi probabilmente ha colpito sia i grandi gestori ma soprattutto i piccoli trader che, tra tobin tax e high frequency trading, hanno margini ormai ridotti all’osso, soprattutto gli scalper che devono rischiare di più per ottenere risultati congrui.

La grande massa monetaria creata dai vari QE è confluita nel grande risparmio gestito attivo che comunque usa strumenti di replica passiva inserendo gli etf nei propri portafogli. Oggi ci si chiede: il prezzo degli strumenti finanziari dipende dallo scambio sui mercati spot e derivati oppure ormai l’enorme liquidità del risparmio gestito influenza i prezzi spot e future? Sembra più attendibile vedere come si muovono i prezzi degli etf, che fanno più volumi globali rispetto ai mercati spot e derivati, piuttosto che analizzare il prezzo del sottostante quotato su un mercato regolamentato (che paradossalmente dovrebbe determinare il valore dell’etf stesso). Quindi il trend crescente dei volumi e dei controvalori scambiati sul mercato EtfPlus conferma una tendenza di fondo già in atto.

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L’aumento degli scambi sui mercati derivati invece ha due anime dicotonime: 1) aumentano i clienti esperti e danarosi che usano la leva a protezione con strategie in derivati, ossia opzioni e future 2) aumentano i clienti ignoranti con pochi soldi che si affidano alla magia ed alla scomessa pura delle opzioni binarie. I soggetti al punto 1) sono di meno, con più masse e maggiori probabilità di rimanere sul mercato; i soggetti al punto 2) sono di più, con masse ridottissime, destinati presto a sparire dal mercato secondo la legge del turnover.

Se qualcuno si dovesse lamentare della concentrazione della ricchezza in mano di pochi, con un ceto medio che si sta impoverendo nei paesi sviluppati portando una povertà sempre più diffusa, non potrà essere uno dei politici che ha votato negli anni passati questo scriteriato aumento delle tasse sui mercati finanziari a scapito degli investitori e risparmiatori: chi ha la cosicenza sporca almeno taccia!

Autore: Guido Gennaccari Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online