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Trump convoca Marchionne e i big dell'auto

Donald Trump si rivela essere subito Super Trump. Almeno agli occhi dell’opinione pubblica. Dopo i provvedimenti del Tycoon i mercati reagiscono in ordine sparso: se da un lato l'Asia vede più voci contrastanti con Tokyo che guadagna l'1,23% grazie per lo più al calo dello yen, dall'altra Wall Street tende al ribasso e l'Europa, nella prima mezz'ora di contrattazione, si mostra, invece, ottimista. Dax a +0,09%, Cac40 a 0,14% e Ftse 100 a +0,04%. Il Ftse Mib, invece, è quello che se la cava meglio con un +0,7%.

Supertrump

L'attivismo del neoeletto si è dimostrato particolarmente fattivo ancora prima del suo ufficiale insediamento alla Casa Bianca ovvero quando ha dato mandato ai repubblicani del Congresso (in realtà già sul piede di guerra da tempo e che perciò non aspettavano altro) di dare inizio alle prime manovre per annullare l’Obamacare, riforma sanitaria tanto cara ad Obama ma che, per la lentezza della sua approvazione e per i tanti compromessi cui è andata soggetta nel tempo, si è rivelata una legge boomerang nata dalle migliori intenzioni ma affossata dai troppi limiti imposti.

Ma la guerra all’Obamacare non è stata l’unica. Immediatamente dopo aver giurato per la presidenza (c’è chi parla di nemmeno un’ora dopo) il sito del governo federale ha visto i primi cambiamenti con la sparizione di intere sezioni dedicate ai provvedimenti dell’amministrazione Obama a favore della protezione dell’ambiente e del clima, oltre che della pagina sui diritti civili, sostituita con un’altra focalizzata all’operato delle forse dell’ordine e in cui si prospetta l’aumento del numero di agenti in servizio con poteri di intervento molto più ampi. Per quanto riguarda però l’America First EnercY Plan, ci si limita a dire che la nuova amministrazione si impegna a eliminare le politiche dannose e non necessarie, tra cui il Climate Action Plan, il progetto di controllo delle emissioni di CO2 che stabiliva un limite a livello federale e che venne propugnato dal governo Obama.

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I regali alla destra

Alto provvedimento preso nelle prime 48 ore di governo, lo stop ai finanziamenti per le Organizzazioni non governative internazionali che praticano aborti o forniscono informazioni utili alle donne che vorrebbero praticarlo (chiaro ringraziamento per il sostegno ricevuto dalla destra ultrareligiosa). E ancora. A livello federale è arrivato anche il blocco delle assunzioni da parte del governo, escluse forze dell’ordine che, come detto sopra, avranno il privilegio di vedersi aumentate. In questo caso il “premio” è dato alla destra del Congresso che preme per una direzione di austerità fiscale e che vuole bloccare l’espandersi di un’amministrazione troppo possente. Altro provvedimento, per quanto solo simbolico, il ritiro ufficiale degli usa dal TPP il patto di libero scambio con le aree dell’Asia Pacifico, simbolico dal momento che gli Usa non avevano ratificato ufficialmente la loro adesione.

Ma si tratta pur sempre di un simbolo carico di significato dal momento che, oltre ad essere stato ratificato da altri 11 paesi che rappresentano la zona economicamente più promettente (attualmente racchiude il 40% della forza produttiva ed economica mondiale) per il futuro,porta con sè dubbi e interrogativi sia per la rinegoziazione del Nafta (accordo di libero scambio del Nord America) sia per quanto sta avvenendo con l’Europa ovvero il blocco delle trattative per il TTIP, il Trattato Transatlantico. Il protezionismo, sua bandiera elettorale, ha avuto il primo premio. C’è poi l’ultimo passo con il quale Trump onora quanto già anticipato in campagna elettorale ovvero le “minacce” di multare chi produce al di fuori degli Stati Uniti e poi rivende a Washington. Stamattina infatti, il neoletto presidente incontrerà i rappresentanti delle grandi case automobilistiche per illustrare il suo progetto di tagliare del 75% il quadro regolatorio e il carico fiscale che arriverà non oltre il 15%-25% dall’attuale 35%. Purchè, ovviamente, la società beneficiaria resti con la sede negli Usa e assuma personale statunitense. Un incontro che vede tra i partecipanti Elon Musk di Tesla, Marilyn Hewson della Lockheed Martin (Swiss: LMT.SW - notizie) e Mario Longhi della US Steel oltre a Sergio Marchionne di FCA.

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