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Al Qaeda, blitz polizia contro rete in Italia, 18 arresti

Uno degli uomini arrestati oggi dalla polizia. REUTERS/Italian Police/Handout via Reuters (Reuters)

ROMA (Reuters) - Dalle prime ore del mattino la polizia sta effettuando in sette province italiane una vasta operazione anti-terrorismo nei confronti di appartenenti ad un'organizzazione internazionale affiliata ad Al Qaeda. Lo si legge in una nota della Polizia di Stato. Al momento sono in corso di esecuzione 18 ordinanze di custodia cautelare nei confronti "di appartenenti ad un'organizzazione dedita ad attività criminali transnazionali, che si ispirava ad Al Qaeda e alle altre formazioni di matrice radicale sposando la lotta armata contro l'Occidente e il progetto di insurrezione contro l'attuale governo in Pakistan", afferma il comunicato. La base operativa del network terroristico in Italia si trovava in Sardegna. Un funzionario dell'anti-terrorismo ha detto a Reuters che le persone oggetto del blitz sono tutte pakistane o afghane. "Alcuni sono stati arrestati in Italia altri si pensa che siano riusciti a lasciare il Paese, ma l'operazione è tutt'ora in corso", ha detto al telefono Mario Carta. L’organizzazione - che provvedeva a introdurre illegalmente sul territorio italiano cittadini pakistani e afghani - "aveva a disposizione armi in abbondanza e numerosi fedeli che erano disposti a compiere atti di terrorismo in Pakistan ed Afghanistan, per poi rientrare in Italia", dice la polizia in una nota. L’indagine, diretta dalla procura distrettuale di Cagliari e coordinata dal Servizio Centrale Antiterrorismo (S.C.A.), sta coinvolgendo gli agenti di altre sette province italiane. Gli investigatori hanno riscontrato che alcuni degli indagati sono responsabili di "numerosi e sanguinari atti di terrorismo e sabotaggio in Pakistan compresa la strage nel mercato cittadino Meena Bazar in Peshawar il 28/10/2009, dove un’esplosione uccise più di cento persone". Nel corso delle indagini, afferma ancora la polizia, sono emerse intercettazioni dalle quali risulta che due membri dell'organizzazione hanno fatto parte della rete di fiancheggiatori che in Pakistan proteggevano Osama Bin Laden. Secondo gli inquirenti, l'organizzazione aveva al suo vertice un dirigente del movimento pietistico Tabligh Eddawa (Società della Propaganda)che, forte della sua autorità religiosa di Imam tra Brescia e Bergamo, stimolava la raccolta di fondi presso le comunità pakistano-afghane radicate nel territorio italiano. I fondi venivano poi inviati in Pakistan mediante membri dell’organizzazione che aggiravano i sistemi di controllo sull’esportazione doganale di denaro. (Valentina Consiglio) ((Redazione Roma, Reutersitaly@thomsonreuters.com, +3906 85224380, valentina.consiglio.reuters.com@reuters.net))Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia