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Banche venete, Intesa disponibile ad acquisto good bank a 1 euro

di Andrea Mandala MILANO (Reuters) - Intesa Sanpaolo dà la sua disponibilità ad acquistare a un prezzo simbolico Pop Vicenza e Veneto Banca, una volta ripulite dagli asset deteriorati e rischiosi in modo che l'operazioni non abbia impatto sul Cet1 della banca e sulla politica di dividendi. Lo dice una nota dell'istituto, che quindi esclude aumenti di capitale e subordina l'operazione a precise garanzie sulle copertura dei costi e dei rischi legati all'acquisto. La disponibilità di Intesa, deliberata all'unanimità dal Cda, riguarda "l'acquisizione di un perimetro segregato che esclude i crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute), i crediti in bonis ad alto rischio e le obbligazioni subordinate emesse, nonché partecipazioni e altri rapporti giuridici considerati non funzionali all'acquisizione", spiega la nota. Per procedere con l'acquisizione sarà quindi necessario un intervento legislativo che porti allo scorporo degli asset deteriorati e rischiosi in una bad bank, assicurando al tempo stesso che l'acquisizione delle good bank da parte del gruppo guidato da Carlo Messina sia neutrale sotto il profilo del capitale e della politica di remunerazione degli azionisti di Intesa. Dovrà essere inoltre previsto, sempre all'interno di una cornice legislativa "approvata e definitiva", un meccanismo che assicuri "la copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all'acquisizione e la sterilizzazione di rischi, obblighi e impegni comunque avanzati nei confronti di Intesa Sanpaolo per fatti antecedenti la cessione o relativi a cespiti e rapporti non compresi nelle attività e passività trasferite". Secondo quanto riferito ieri da alcune fonti vicine alla situazione, la bad bank sarà finanziata dallo Stato e dal 'burden sharing' di azionisti e obbligazionisti. Considerato che avrà in portafoglio circa 20 miliardi di crediti inesigibili o dubbi, la bad bank potrebbe necessitare di circa 5 miliardi. Secondo alcuni giornali anche la good bank riceverebbe una dote dallo Stato prima della cessione. Il calcolo di alcuni analisti vede la good bank ricapitalizzata per 2,5 miliardi. Secondo un banchiere, il costo per lo Stato sarà di 5 miliardi. Sul fronte dei costi legati all'acquisizione delle good bank, nei giorni scorsi la stampa ha parlato di una misura allo studio da parte del governo sugli oneri sociali, volta a facilitare la gestione degli esuberi delle due banche. Per superare lo stallo della ricerca di capitali privati necessari per la ricapitalizzazione precauzionale delle due venete, stimata in 6,4 miliardi, negli ultimi giorni si è presa con più decisione la strada della separazione degli asset sani da quelli deteriorati, con un'asta per la vendita dei primi. A questo scopo il ministero delle Finanze ha incaricato Rothschild di cercare investitori privati interessati e al momento quella di Intesa è l'unica offerta ufficializzata. Restano dubbi sulla percorribilità di questa strada dal punto vista delle normative europee sugli aiuti di Stato. Una fonte Ue ricorda che uno spiraglio esiste, in quanto le norme prevedono la possibilità di utilizzare fondi pubblici per agevolare una liquidazione ordinata, sempre sotto il vincolo del burden sharing. No comment dalla Commissione Ue, nessun commento dal Mef. La notizia dell'offerta di Intesa viene accolta con sollievo dalla borsa, spingendo agli acquisti su tutto il settore. Il titolo Intesa ha chiuso in rialzo del 2,45% circa trascinando l'indice dei bancari italiani in progresso del 2,8%. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia