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Borsa Milano affonda su paura Grecia, forti vendite su banche

Un operatore a lavoro. REUTERS/Brendan McDermid (Reuters)

MILANO (Reuters) - Piazza Affari chiude in forte calo una seduta guidata dalle paura di una Grexit dopo la rottura dei negoziati tra Atene e i creditori e l'annuncio a sorpresa del weekend di indire un referendum domenica prossima sull'accordo proposto da Commissione Ue, Bce e Fmi. La Bce ha respinto la richiesta di aumentare il tetto ai fondi di emergenza destinati alle banche greche costringendo Atene e tenere chiusi gli sportelli. Banche e Borsa greche saranno chiuse per tutta la settimana anche se 850 sportelli potrebbero riaprire giovedi prossimo per versare le pensioni. I trader sottolineano che per gran parte della seduta il mercato non ha mostrato particolari segni di panico ma l'attesa di elevata volatilità e i timori che la sitazione possa ulteriormente peggiorare ha spinto ad intensificare le vendite nelle ultime battute. "Non c'è stato panico. Dico solo che non abbiamo neanche visto i minimi delle ultime settimane e la situazione in Grecia è anche peggiorata", commenta un trader. "La prima reazione della maggior parte degli investitori è stata quella di comprare sulla debolezza anche se è una strategia rischiosa e che non condivido al 100% perchè la situazione è molto fluida e tutte le opzioni restano aperte", aggiunge un'operatrice. "Sarà una settimana molto volatile e la borsa può peggiorare. Non è facile metterci una pezza a questa situazione", conclude. L'indice FTSE Mib chiude in calo del 5,17% a 22.569,95 punti ai minimi di seduta. Dopo il brutto avvio l'indice si è stabilizzato per gran parte della seduta con perdite intorno al 3,5% per poi peggiorare negli ultimi scambi. Quella di oggi è la peggiore seduta dall'agosto del 2011. L'AllShare perde il 4,99% a fronte di un calo del 2,68% dell'indice benchmark europeo FTSEurofirst 300. Milano, insieme a Madrid e Lisbona sono le peggiori piazze europee. Le vendite sono diffuse su tutto il listino e in primo luogo su bancari penalizzati dall'esposizione ai titoli di Stato. Le big UNICREDIT e INTESA SANPAOLO lasciano sul terreno rispettivamente il 7,1% e il 6,1%. La peggiore nel comparto e di tutto l'indice FTSE Mib è MPS con un calo di oltre il 10% che polverizza in una sola seduta i guadagni realizzati la scorsa settimana. Perdono quasi l'8% UBI e POP MILANO. Tra forti vendite fanno eccezione, perchè sostenute dal prezzo d'Opa, WORLD DUTY FREE e ANSALDO STS poco sotto la parità. Limitano le perdite energetici e petroliferi.