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Borse in ritirata, Francoforte ancora la peggiore

Ormai sembra che la situazione vada delineandosi, Draghi non riesce ad arginare l’emorragia, e le Borse europee segnano il passo. Il dollaro vince la sua battaglia quindi Wall Street per il momento si salva mentre l’apprezzamento dell’euro penalizza le Piazze del Vecchio Continente e quella tedesca in particolare.

Francoforte (-1,7%) fa registrare ancora la peggior performance, ma Parigi (-1,6%) gli è a ruota, le cose vanno molto meglio a Londra (-0,4%) ed il nostro Ftse Mib (-1,10%) si ferma a metà strada.

Quella odierna era la classica seduta “segnata”, per le prime ore il nostro indice di riferimento ha cercato di resistere, ma poi ha dovuto cedere alle vendite che sono continuate anche dopo un’apertura di Wall Street, negativa sì, ma migliore delle attese.

Le vendite hanno riguardato praticamente tutti i comparti, nessun settore si è salvato, il calo più contenuto ha riguardato i Servizi Pubblici (le utilities), quello più marcato la Chimica e le Materie Prime.

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Quattro titoli hanno terminato le contrattazioni al di sopra della linea della parità. Ha rimbalzato Poste Italiane (Dusseldorf: 29884131.DU - notizie) (+1,01%), seguita da Azimut (Milano: AZM.MI - notizie) (+0,45%) che ha concluso la seduta in netta controtendenza sul massimo di giornata, quindi Unipol (Dusseldorf: 18319160.DU - notizie) (+0,21%) e Snam Rete Gas (+0,05%).

Sul fondo della classifica troviamo invece Bper Banca (-2,68%), le vendite sul comparto hanno colpito in particolare anche Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) (-2,02%) e Banco BPM (-1,67%).

Testa-coda di Recordati (-2,66%) e nuovo scivolone per Fiat Chrysler (-2,62%) in una giornata decisamente negativa per i titoli del comparto industriale: Buzzi (-2,51%), Brembo (-2,28%), Cnh Ind. (-2,26%) e Prysmian (EUREX: 3056144.EX - notizie) (-1,86%).

Giù anche i petroliferi: Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) (-2,15%), Saipem (EUREX: 577305.EX - notizie) (-0,94%) ed Eni (Euronext: ENI.NX - notizie) (-0,84%), ma le previsioni sul prezzo del petrolio sono state riviste al rialzo.

Insomma, un’ottava negativa la potevamo anche mettere in conto, ma ora occorre fare attenzione perché con il periodo estivo diminuiranno i volumi e si alzerà la volatilità.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro

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Autore: Giancarlo Marcotti Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online