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Confindustria: difficile Pil 2014 sopra 0,5%

ROMA (Reuters) - Anche se lo scenario internazionale resta nebuloso, sono gli "ostacoli fatti in casa" a minacciare la crescita economica italiana nel 2014 che, secondo Confindustria, non andrà oltre il mezzo punto di Pil. Nella congiuntura flash diffusa oggi, l'associazione delle imprese attribuisce questo fiacco scenario a una "eccessiva regolamentazione, ai tempi lunghi della pubblica amministrazione, alla tassazione alta (in particolare il cuneo fiscale), all'inefficienza della spesa pubblica". In secondo luogo Confindustria indica "la restrizione del credito, una domanda interna molto fiacca, gli ordini di beni di investimento e le immatricolazioni di auto". Gli industriali sono delusi per il taglio del cuneo fiscale annunciato dal governo di Matteo Renzi che, per il momento, non riguarderà le imprese, e dalla lentezza nella restituzione dei debiti alle aziende da parte della pubblica amministrazione. "Tutto ciò mette a rischio le previsioni di un incremento del Pil superiore allo 0,5% nel 2014", si legge. L'ultima stima ufficiale del governo è di una crescita di 1,1% quest'anno ma il nuovo ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha annunciato una revisione al ribasso più in linea con lo 0,6% della commissione Ue. In occasione della pubblicazione delle stime macro del Centro studi di Confindustria a dicembre, la crescita del Pil 2014 era indicata a 0,7%. Il Csc ipotizzava anche uno scenario "più pessimistico e non ipotetico", in cui si combinano un sistema Paese fragile e gli effetti del credit crunch, con un Pil 2014 allo 0,4%, un'interruzione della crescita già nel 2015, e il peso del debito pubblico più elevato al 133,3%. (Francesca Piscioneri) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia