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Def, Mdp non partecipa a voto su risoluzioni. Si dimette vice ministro

ROMA (Reuters) - I parlamentari di Mdp, il movimento nato dalla scissione del Partito Democratico, non parteciperanno domani al voto in aula di Camera e Senato sulle risoluzioni sul Def, mentre daranno voto favorevole ai nuovi obiettivi programmatici per la cui approvazione è richiesta la maggioranza assoluta. Lo spiegano a Reuters fonti interne al partito, dopo le riunioni dei gruppi di Montecitorio e Palazzo Madama di oggi pomeriggio. A seguito della decisione, Filippo Bubbico -- che sostiene la posizione di Mdp -- ha annunciato che si dimetterà dalla carica di viceministro dell'Interno, riferisce una fonte politica. La decisione arriva il giorno dopo il vertice di Palazzo Chigi sul Def tra il premier Paolo Gentiloni e i capigruppo di Mdp alla Camera e al Senato, Francesco Laforgia e Cecilia Guerra, accompagnati dal leader di Campo progressista, Giuliano Pisapia. Senza il sostegno dei 16 senatori di Mdp, gli obiettivi programmatici avrebbero rischiato di non passare l'esame del Senato. Per raggiungere la maggioranza assoluta di 161 voti favorevoli, l'apporto del gruppo è indispensabile. Per le risoluzioni al Def basta invece la maggioranza semplice, e l'uscita dall'aula dei senatori di Mdp avrà come effetto l'abbassamento del quorum. La stessa strategia sarà adottata dai 43 deputati bersaniani a Montecitorio. Sugli obiettivi programmatici "c'è un via libera, per non far scattare l'aumento dell'Iva. Sul merito, c'è una distanza siderale che produce un allontanamento sempre più forte dal governo", dice Arturo Scotto, deputato di Mdp. Questa mattina, nel corso delle audizioni in Senato sul Def, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan aveva dato la disponibilità del governo a un percorso comune con Mdp su lavoro, povertà e sanità. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia