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Euro/dollaro secondo la teoria di Gann

Condizione di breve termine (daily) – Aggiornamento settimanale

Come atteso, il primo livello utile per il main-trend a 1,083 punti circa ha fatto da resistenza in modo efficace; il tentativo di rottura del massimo relativo, infatti, si è risolto e concluso intraday senza tuttavia la necessaria conferma e la mancata continuazione del rialzo in atto ha creato i presupposti per l’attuale ritracciamento che, nelle restanti quattro sedute della settimana, ha riportato le quotazioni ai valori di metà marzo, circa. In aggiunta, al falso break-out ha fatto seguito una sequenza di ben quattro sedute di minimi e massimi inferiori, situazione che ha decretato, almeno per ora, la conclusione del movimento rialzista cominciato da inizio mese in area 1,05 punti circa (conferma da 1,071); proprio in area 1,048/1,053 si trova ora il primo supporto di riferimento ed una nuova rottura ribassista, confermata, genererebbe una presumibile debolezza in grado di far tornare i prezzi verso i minimi annuali. L’intermediate-trend e il minor-trend (entrambi da precedente reversal long dal prezzo di 1,0642) sono tornati short dallo stesso prezzo di 1,074 circa, riallineandosi alla tendenza principale.

Dal punti di vista angolare, l’avvicinamento all’angolo superiore appena sopra 1,09 avrebbe potuto creare qualche problema ai rialzisti e così è stato; il massimo infrasettimanale si è infatti fermato a 1,0906, marginalmente sotto 1,091 dove passava l’angolo di cui sopra; da tale massimo il mercato ha realizzato ben quattro sedute ribassiste decise. Il primo livello angolare di supporto sarà ora a 1,059/1,06 circa, in salita dai minimi di inizio anno e la sua tenuta o rottura potrebbe significare un recupero verso l’ultimo massimo o, al limite, una fase laterale di breve termine oppure (break confermato) la ricerca di nuovi minimi assoluti.

L’angolo 1X1 dal movimento ribassista primario precedente, ex minimi di lungo termine prima dell’attuale break-down anche sotto lo stesso minimo (1,04/1,05), rimane abbondantemente sopra le ultime chiusure e massimi relativi in area 1,10 punti circa (la rottura ribassista del’angolo è avvenuta a 1,083 nella prima metà di novembre e, presumibilmente, è uno dei motivi per cui la prima reazione del mercato una volta recuperato il livello dai minimi è stata di ritracciamento immediato) ma, come già visto in precedenza, potrebbe ora assumere una valenza inferiore al suo ruolo, più utile a valutare possibili resistenze se in coincidenza con altri livelli di natura statica.

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Dal punto di vista statico, la rottura del 50% dell’ultimo range, dopo una breve fase laterale attesa, ha generato la spinta sufficiente per il raggiungimento anche del livello successivo (62,5%) e l’avvicinamento al 62,5% (1,093) del riferimento superiore, derivante dal range di maggiore interesse una volta rotti, seppure intraday, i massimi relativi a 1,083. Il rientro sotto 1,0805, tuttavia, ha impedito al mercato di mantenere la positività in atto; le quotazioni sembrano ora proiettate verso area 1,062/1,0625 circa, primo livello utile e corrispondente al 50% dell’intero movimento dai minimi annuali, mentre un più importante affondo dovrebbe permettere anche il secondo traguardo a 1,055/1,056 circa. Resistenze ora a 1,069 e 1,0765/1,0773 punti.

La forzatura di area 1,07 e 1,074 della griglia di Gann ha permesso il quasi raggiungimento del livello superiore a 1,092, prima vera resistenza di periodo; una tale situazione ha creato i presupposti, anticipando il prezzo, per la discesa ora in atto; la griglia ha subito dunque modificazione nei pivot di riferimento, essendosi verificate le condizioni per ridefinire proprio l’high-pivot, ora a 1,0906 punti. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) caso il ribasso dovesse continuare, 1,061 circa dovrà essere valutato per la tenuta o per la rottura confermata; nel primo caso sarà lecito attendersi ritorni a 1,07/1,075 almeno e, a quel punto, la forza di rottura rialzista o la debolezza nel caso di immediato ritorno sui valori di minimo definiranno l’immediato futuro del mercato, mentre in caso di rottura immediata si potrebbe rivedere area 1,045/1,048 almeno.

Ciclo prezzo/tempo; è arrivato anche il set-up del 31 marzo; la mancata rottura confermata di 1,083 ha impedito la formazione di un massimo di periodo che, invece, potrebbe tradursi in un minimo, dunque, tra l’ultima seduta della settimana chiusa e la prima di quella entrante. Nel caso fosse rispettato il set-up, il prossimo dovrebbe essere sempre a cavallo del prossimo fine-settimana.

Considerando invece solo il ciclo prevalentemente a livello di prezzi di mercato, la giornata attesa del 28 marzo ha decretato la fine del movimento rialzista di brevissimo termine e generato alcune sedute negative. Per ora non ci sono ulteriori segnalazioni importanti in merito.

Condizione di medio termine (weekly) – Aggiornamento settimanale

Il ciclo primario rimane ancora ribassista, sia a livello temporale che sul main-trend grafico (resistenza intermedia a 1,087/1,088 per l’eventuale neutralità, superiore e principale a 1,122 per l’eventuale cambiamento di tendenza); il set-up del la settimana del 6 febbraio ha generato il massimo di periodo (trattasi comunque di una scadenza temporale solo intermedia) e, dopo un ritracciamento deciso durato, fino ad ora, sette settimane consecutive (tre di ribasso, una neutrale e tre di recupero), le quotazioni sono tornate a ridosso dei massimi di periodo; per l’immediato, il prossimo set-up di lungo termine avrà luogo a cavallo delle settimane 27 marzo - 3 aprile, mentre il nuovo livello intermedio (da low-pivot) scaduto ormai due settimane fa e che sembrava non dovesse avere alcun risvolto, ha invece concretamente confermato il minimo dopo la rottura dei massimi infrasettimanali delle precedenti ottava. L’outside che si è generata sull’ultima settimana di contrattazioni andrà ora valutata da vicino perché potrebbe essere un nuovo segnale di forti ribassi futuri in caso di ulteriori conferme nei prossimi giorni e in caso di mancata tenuta del minimo annuale (1,056/1,057 sarà ugualmente da considerare attentamente, in particolare sulla close weekly).

Il minor-trend è sempre long da 1,069 circa, ma non in linea con gli indicatori di tendenza di medio e lungo termine; eventuale salite anche sopra 1,088 (intermediate-trend), se confermate, potrebbero favorire una maggiore convinzione nei compratori.

Struttura angolare: il mercato ha sentito e non poco il doppio livello angolare, indiretto 1,087) e diretto (1,089) ed ha generato un deciso ribasso determinato dall’inversione propri sui massimi a ridosso degli angoli citati. Ora, 1,061 e area 1,053/1,054 saranno i primi verri supporti settimanali da considerare.

Autore: Marco Benzoni Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online