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Ferrero, vendite Nutella invertono tendenza +4% ultimo quadrimestre in Italia

MILANO (Reuters) - Le vendite della Nutella in Italia crescono del 4% nel quadrimestre che si chiude a fine dicembre, dopo un boom a due cifre a novembre, grazie anche alla campagna di apertura avviata da Ferrero sulla difesa dell'olio di palma a seguito della mossa avviata dagli altri concorrenti, Barilla in testa, che nel settore dei biscotti e dei prodotti da forno hanno abbandonato l'uso di questo olio. "Relativamente alla campagna anti olio di palma il consumatore è un po' disorientato e preoccupato", sottolinea Alessandro D'Este, AD di Ferrero Italia, parlando con la stampa invitata negli stabilimenti di Alba a vedere le fasi della produzione della Nutella e di altri podotti di punta del colosso aliementare piemontese. "Anche grazie alla campagna di comunicazione e di trasparenza, come quella di fare visitare i nostri stabilimenti, nell'ultimo quadrimestre abbiamo visto una bella inversione di tendenza, stiamo registrando una crescita del 4% di vendite della Nutella in Italia, mentre a livello totale siamo in crescita di oltre il 2%", aggiunge il manager secondo cui non ci sono contraccolpi sulle vendite. Bisogna considerare che il mercato italiano è comunque difficile e vede una contrazione dell'1,6%, a parità di punti vendita, dell'andamento del largo consumo confezionato, mentre gli alimentari confezionati scendono dello 0,5%. "Noi pensiamo di crescere a livello di ricavi fra l'1 e il 2%. Stiamo facendo più del mercato", dice. Laurent Cremona, responsabile per la Nutella nel mondo, ammette che lo scorso anno le vendite della Nutella sono scese del 3-4% verso i negozi in Italia (il cosiddetto sell-out), anche se questo dato non rappresenta le vendite complessive, "mentre c'è stato un balzo del 15% a novembre". A livello mondiale, le vendite di Nutella in Italia incidono per il 12% del consumo mondiale. Va decisamente meglio all'estero "dove i nostri prodotti sono molto apprezzati e in grande crescita. Il gruppo ha confermato quest'anno una crescita dell'8,5% a livello mondiale, relativamente all'anno fiscale 2016 chiuso ad agosto a 10 miliardi di ricavi", spiega D'Este. Quanto alla campagna dei concorrenti, il manager evidenzia che si tratta di un tentativo di erodere quote di mercato: "Quando si è grandi si è oggettivamente attaccati dalla concorrenza, quello che ci piace meno e che qualcuno fa leva sulle paure dei cunsumatori. Sostenere che si elimina l'olio di palma e ci sono meno grassi saturi e poi, invece, i prodotti contengono una quantità di grassi saturi importanti non fa chiarezza". "Loro hanno le loro azioni di marketing attraverso politiche di carattere commerciale noi rispondiamo con le armi di sempre: serietà, attenzione ai consumatori, qualità e scelta delle materie prime, processi industriali eccellenti e controlli continui sul prodotto in tutte le fasi, dalla selezioni delle materie prime alla produzione e poi sul mercato. Il discusso olio di palma lo lavoriamo, nelle ultime fasi, presso di noi perché vogliamo garantire la qualità dei nostri prodotti". (Giancarlo Navach) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia