Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.987,67
    -118,34 (-0,35%)
     
  • Dow Jones

    39.375,87
    +67,87 (+0,17%)
     
  • Nasdaq

    18.352,76
    +164,46 (+0,90%)
     
  • Nikkei 225

    40.912,37
    -1,28 (-0,00%)
     
  • Petrolio

    83,44
    -0,44 (-0,52%)
     
  • Bitcoin EUR

    52.877,61
    +894,04 (+1,72%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.187,68
    -21,01 (-1,74%)
     
  • Oro

    2.399,80
    +30,40 (+1,28%)
     
  • EUR/USD

    1,0844
    +0,0029 (+0,27%)
     
  • S&P 500

    5.567,19
    +30,17 (+0,54%)
     
  • HANG SENG

    17.799,61
    -228,67 (-1,27%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.979,39
    -8,09 (-0,16%)
     
  • EUR/GBP

    0,8457
    -0,0015 (-0,17%)
     
  • EUR/CHF

    0,9703
    -0,0023 (-0,23%)
     
  • EUR/CAD

    1,4777
    +0,0063 (+0,43%)
     

Festa della donna, perché l’8 marzo? Una storia tra leggende e falsi iti

“In quanto metà del pianeta, le donne rendono un contributo incommensurabile al nostro mondo. Loro sono imprenditrici, agricoltori, educatrici, scienziate, artiste, soldatesse, madri, capi di Stato e la lista è infinita”. Un anno fa con queste parole il presidente Obama rendeva il suo omaggio alle donne in occasione dell’International Women’s Day, la giornata internazionale dedicata – appunto – alle donne, e che si festeggia ogni anno l'8 di marzo. Per capire come si sia arrivati a questa data, bisogna fare un salto indietro di almeno un secolo, farsi largo tra leggende e falsi storici, e tornare proprio da dove siamo partiti. Negli Stati Uniti.

E’ il 1908, e negli Stati Uniti come in Europa è un'epoca di forti agitazioni sindacali, lotta per il suffragio delle donne e parità di genere. A Chicago il partito socialista organizza il 3 maggio una conferenza al Garrick Theater, presieduta da Corinne Brown – figura di spicco del movimento - e dove all'ordine del giorno ci sono temi come sfruttamento operaio, salari troppo bassi e discriminazione sessuale sul diritto di voto. L'invito è esteso a tutte le donne della città, e la conferenza non a caso prende il nome di “Women’s Day”. Alla fine dell'anno la direzione del partito stabilisce che l'ultima domenica di febbraio del 1909 sarebbe stata riservata a una manifestazione in favore del diritto al voto per le donne. Di lì a un anno, altre agitazioni e altri scioperi – il più imponente fu quello delle ventimila camiciaie di New York – mentre la prima giornata dedicata alle donne viene celebrata il 28 febbraio del 1909. Negli Stati Uniti si sceglie di seguire la tradizione dell’ultima domenica di febbraio, mentre in Europa tutto arriva un paio di anni dopo, quando il segretariato internazionale delle donne socialiste decide di celebrare il 19 marzo del 1911 una giornata analoga a quella statunitense. E’ un periodo in cui storicamente si inseguono anche degli episodi di cui risulta impossibile verificarne la veridicità. Il più famoso, a cui molti riconducono l’origine delle celebrazioni, è l’incendio avvenuto in una fabbrica di New York nel 1911 in cui si dice persero la vita 134 operaie. Per altri, invece, la data da guardare sarebbe l’8 marzo 1857 quando a New York delle operaie scesero in piazza per chiedere più diritti sul posto di lavoro. Ma molte di queste storie cambiano in base alle ricostruzioni.

Quel che è certo è che durante l'intermezzo della Prima Guerra Mondiale non si registrano giornate celebrative, e ci si ritrova a San Pietroburgo l'8 marzo del 1917 con una grande manifestazione a guida femminile in cui si chiede a gran voce la fine della guerra. Quattro anni più tardi, nel giugno del 1921, durante la seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, si decide la “Giornata internazionale dell'operaia”, da fissare in calendario proprio per l'8 marzo.

Sulla scia delle agitazioni in Russia la festa arriva anche in Italia nel 1922, con una connotazione politica. Si dovrà aspettare poi il 1945 quando l'unione di una serie di movimenti di sinistra legati ai movimenti operai – l'Unione Donne – festeggerà la giornata delle donne nelle zone non più sotto il controllo fascista. La festa verrà poi celebrata in tutta Italia a partire dal 1946, con la scelta della mimosa – fiorisce i primi di marzo – come simbolo floreale di una giornata a cui si è arrivati a seguito di grandi lotte, con grandi storie e momenti di grande agitazione popolare, e di cui troppo spesso si dimenticano le origini.

Oggi le celebrazioni sono globali e sotto l’egida Onu che ogni anno dedica un tema alla festa delle donne. Quello 2016 è la “Parità 50-50 entro il 2030″. Se lo sostenete, o volete lanciare un segnale in rete a favore delle donne esiste anche l’hashtag ufficiale: #PledgeForParity. Basta che non resti solo un tweet ma un impegno anche dopo l’8 marzo.