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Governo alza obiettivo deficit 2016 a 2,2% Pil

ROMA (Reuters) - Il governo ha alzato l'obiettivo di deficit del 2016 al 2,2% del Pil a fronte dell'1,8% indicato a metà aprile. A dare l'annuncio è stato il premier Matteo Renzi presentando la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def) a palazzo Chigi dopo il cdm che l'ha approvata questa sera. Il margine di flessibilità sui vincoli di bilancio, che l'Italia chiede all'Europa di poter utilizzare per sostenere l'economia, vale 0,4 punti di Pil e si somma ad altri 0,4 punti già concessi. Il deficit tendenziale del 2016 è confermato infatti all'1,4% del Pil. In realtà l'Italia intende alzare l'indebitamento netto fino al 2,4% del Pil. Lo 0,2 in più "è legato al fatto che l'Europa nel suo complesso sta affrontando una situazione emergenziale di dimensioni assai grandi, quale quella dei migranti", ha spiegato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e che il Parlamento dovrà approvare la nota nei prossimi giorni a maggioranza assoluta, ha aggiunto. Il negoziato con Bruxelles entrerà nel vivo nelle prossime settimane. Entro il 30 novembre la Commissione europea è chiamata a presentare all'Eurogruppo un parere in cui valuta la conformità del progetto di bilancio italiano alle raccomandazioni formulate nell'ambito del semestre Europeo. L'allentamento della disciplina fiscale si traduce in un rinvio dal 2017 al 2018 del pareggio di bilancio strutturale, calcolato al netto del ciclo e delle una tantum. Il governo conferma che la stima di crescita sale nel 2015 a +0,9 da +0,7% e nel 2016 a +1,6% da +1,4%. "Questo è il momento in cui dovremmo tutti insieme spingere con ancora più determinazione perché la ripresa sia incoraggiata e rafforzata", ha detto Renzi. L'obiettivo di debito nel 2015 è aumentato al 132,8% del Pil dal 132,5% indicato ad aprile e al 131,4% dal 130,9% il prossimo anno, ha spiegato il ministro. "La svolta che siamo in grado di imprimere alla traiettoria del debito è frutto del ritorno alla crescita e siamo fiduciosi che i mercati apprezzeranno questa inversione di tendenza", ha detto l'ex capoeconomista dell'Ocse. Il target per le privatizzazioni è confermato a 0,4 punti di Pil nel 2015 e ridotto a 0,5 da 0,7 il prossimo anno. (Giuseppe Fonte)